Pezzopane: "Il Sottosegretario Giovanardi non è amico dell'Aquila"

Truffa fondi al sociale

10 Ottobre 2011   09:03  

''Non so se sia capace o incapace, quello che dico è che il Ministro Giovanardi non è amico della città. E ha fatto di tutto per non finanziare i progetti dell'Aquila''.

Parole pesanti quelle dell'assessore comunale Stefania Pezzopane, in un'intervista che ha avuto come argomento l'inchiesta dalla Procura della Repubblica dell'Aquila che ha portato agli arresti domiciliari Gianfranco Cavaliere, medico aquilano di 36 anni, esponente dei Popolari di Giovanardi, corrente interna al Pdl, Fabrizio Traversi, 62 anni di Roma, funzionario del disciolto Ente per la montagna e consulente a palazzo Chigi, accusati di aver tentato di distrarre 12 milioni di euro dei cosiddetti ''fondi Giovanardi'', attraverso un sistema di onlus, fondazioni ed associazioni ed ingannando rappresentanti istituzionali, tra cui molti sindaci.

Lo strumento della presunta truffa, spiegano i magistrati, sarebbe dovuta essere in particolare la ''Fondazione Abruzzo solidarietà e sviluppo'', un organismo che si è proposto come intermediario e filtro tra i Comuni del cratere e i fondi statali e di cui Traversi era segretario e Cavaliere vicepresidente.

Tra i fautori della Fondazione c'era anche il sottosegretario Carlo Giovanardi.

''Giovanardi - spiega la Pezzopane - era molto lieto che si costituisse questa fondazione. Traversi e Cavaliere ci dicevano per conviverci in ogni modo ad entrare nella fondazione che era una volontà di Giovanardi. E ci dissero anche di comunicare la nostra eventuale disponibilità ad aderire mediante una lettera da inviare a Giovanardi. Traversi si presentava come delegato di Giovanardi. In una riunione Pollini capo della segreteria di Giovanardi ha confermato che per il ministro era importante aderire alla Fondazione''.

Insinua a questo punto la Pezzopane: l'ostilità di Giovanardi nei confronti del Comune dell'Aquila, la bocciatura dei progetti presentati, era dovuta al fatto che il Comune si ostinava a non entrare la Fondazione.

Ma spiega la Pezzopane: ''Noi ci siamo rifiutati ad entrare nella fondazione, perché in essa e da subito c'era qualcosa di poco chiaro. L'abbiamo ritenuta uno strumento non idoneo, uno spreco di risorse. Nello statuto inoltre c'è addirittura la presenza di una società privata molisana, di cui non avevamo buone notizie, entrata senza una procedura trasparente. Inoltre il patrimonio della fondazione acquisito attraverso l'elargizione degli enti, una volta sciolta la fondazione sarebbe passata ad una società privata. Una cosa aberrante. Noi ritenevamo e riteniamo che non serve una fondazione per mettere in rete i Comuni beneficiari di fondi, ci sono altri strumenti''.

Ovvero: sarebbe stata molto più semplice, immediata e sicura quest'altra procedura: il ministero fa un bando, il Comune propone e ottiene direttamente i fondi, se il progetto sociale viene ritenuto valido e meritevole.

E invece il ministro Giovanardi ha scelto la via più tortuosa, pericolosa e conflittuale con il risultato che i 12 milioni di soldi dei contribuenti affidati al ministro, da spedere presto e bene, sono ancora fermi e inutilizzati, in un territorio dove ci sono 2mila i nuovi poveri , 7mila disoccupati e cassintegrati, due terzi dei cittadini che soffrono di stress e depressione, 2mila iscritti in meno nelle scuole, tanti giovani che meditano di andare via, non solo dall'Aquila, ma anche dall'Italia.

La Pezzopane contesta duramente anche la graduatoria dei progetti finanziabili, elencati nel decreto 77 del Commissario per la ricostruzione e chiede che venga annullato tutto.

La Pezzopane è stupita in particolare dal fatto che il progetto che ha ottenuto più punteggio è una struttura residenziale per anziani nel comune di Cocullo e una struttura polivalente a Bugnara, un intervento dal costo di 349.000 euro. ''Il Comune di Bugnara – osserva l'assessore - che ha avuto danni limitatissimi dal sisma, è entrato nel cratere solo in un secondo momento''. Mentre altri progetti, si la lamenta la Pezzopane, ben più urgenti, in particolare nelle aree del progetto CASE, non sono stati presi in considerazione''.

Alla domanda di annullamento il ministro Carlo Giovanardi ha risposto però che la graduatoria non si tocca, solo che prima di sbloccare i fondi preferisce attendere gli sviluppi dell'inchiesta.

A proposito di graduatoria: scorrendo l'elenco dei progetti finanziabili, si nota che buona parte di essi prevedono la  realizzazione di case di riposo e residenze per anziani. A Campotosto (499.000 euro), a Brittoli (750.000 euro), a Pizzoli (1.200.000 euro), a Goriano Sicoli (943.000 euro), a Carapelle Calvisio (812.000 euro), a  Montebello di Bettona (688.000 euro), a Lucoli (1.500.000 euro), a Prata d'Ansidonia (1.127.000), a Barete (2.087.000 euro), a Rocca di Mezzo (1.069.000), a Cagnano (3.500.000 euro), e come detto a Bugnara (349.000 euro).

Il resto sono asili nido, scuole, centri polivalenti. Del resto il bando

Insomma il ministero nell'utilizzare i 12 milioni dei contribuenti per aiutare le persone in difficoltà del cratere sismico, ha fatto una scelta spiccatamente immobiliare ed edilizia.

E' lecito chiedersi in che misura questa polluzione di nuovi edifici e questa invasione di ospizi e residenze per anziani nei paeselli del cratere sismico, molti dei quali con poche centinaia di residenti, si inseriscono nei piani di ricostruzione ancora da approvare. Se sono davvero utili e strategici.

Inoltre: chi gestirà poi queste strutture e chi pagherà i costi di gestione, i cittadini con le loro tasse o gli anziani ospiti con le loro pensioni? Saranno cioè strutture pubbliche oppure privatizzate dopo che sono state costruire con i fondi pubblici? Quale sarà il ruolo della Fondazione?

Un rischio da non sottovalutare  è quello di creare cattedrali nel deserto, come è avvenuto in Irpinia, dove ci sono paesi vuoti  e non pochi tra centri polivalenti, palestre, centri sportivi, alberghi, fabbriche, edifici pubblici, musei, centri vista,  chiusi e lasciati alle ortiche. Interventi miopi e decontestualizzati rispetto ad una strategia di medio lungo termine, grazie a cui alla fine ci hanno guadagnato solo i politici che li hanno voluti e imposti, e i costruttori, consulenti e professionisti che li hanno realizzati.

Anche le valli del cratere sono disseminate di piccole cattedrali nel deserto, costruite con e migliori intenzioni grazie ai fondi europei, ed oggi abbandonate, perché era ed è anti-economico gestirli. 

Si potrebbe poi sommessamente osservare che il problema di un anziano in un paese del cratere è la pensione minima con cui non arriva a fine mese, la solitudine, il bisogno di aiuto e assistenza. Un intervento sociale in suo favore potrebbe essere allora anche quello di un moderno ed efficiente servizio domiciliare, affidato a tanti giovani da assumere e formare come operatori sociali. Potrebbero essere agevolazioni per acquistare medicine, per fare la spesa, per i trasporti e così via.

Potrebbe essere anche l'apertura o ristrutturazione, a costi decisamente minori rispetto alle cifre menzionate dalla graduatoria, di centri sociali e ludici in uno dei tanti locali vuoti ed inutilizzati dei centri storici da ricostruire, evitando dove è possibile un non necessario consumo di suolo e paesaggio.

Nella graduatoria si osserva infine che non compaiono interventi a favore dei tanti giovani precari e disoccupati che sono il futuro, l'unico possibile, per i paesi del cratere, e che già prima del sisma vivono il dramma dello spopolamento.

Del resto nel bando si prevedono come  ammissibili quasi esclusivamente progetti che prevedono la costruzione e attivazione di servizi socio-educativi per prima infanzia, residenze per anziani, residenze per ragazze madri. Poco o nulla per poltiche rivolte direttamente ai giovani. 

I giovani in compenso però citati in una intercettazione messa gli atti, dove il giovane Gianfranco Cavaliere, al telefono con il padre, Raffaele Cavaliere, capogruppo Pdl al Comune de L’Aquila dice : “Un’azienda ti affida 100 mila euro per fare una politica. Con questi 100 mila euro a cinque ragazzi gli fai un contratto di tre mesi a mille euro. Quello che rimane, 63 mila euro, si divide tra i soci”.

Ecco: il giovane terremotato precario e stagista è solo un limone da spremere.  Alla faccia dell' Abruzzo solidarietà e sviluppo.

intervista di Filippo Tronca
montaggio di Marialaura Carducci


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