Piano della Provincia di Teramo per contenere i danni

Cinghiali,

23 Gennaio 2008   16:14  
Si fonda sulla collaborazione tra mondo agricolo, ambientalista e venatorio il piano di contenimento dei cinghiali della Provincia di Teramo, presentato ieri nella sala consiliare dell’ente. All’incontro erano presenti i rappresentanti di Ente Parco Gran Sasso-Monti della Laga, Comuni montani, associazioni agricole, ambientaliste e venatorie, ambiti territoriali di caccia. L’obiettivo è quello di far fronte ai danni che l’eccessiva presenza dei cinghiali nel territorio provinciale provoca al mondo agricolo, soprattutto nel periodo estivo. "È stato un incontro positivo – spiega l’assessore alla Caccia, Antonio Assogna – abbiamo preso atto della situazione di emergenza che vive il mondo agricolo e presentato una serie di possibili soluzioni al problema. Ho assunto l’impegno di riconvocare fra 10-15 giorni tutti i portatori di interesse per valutare i suggerimenti che vorranno avanzare. Considereremo con attenzione le varie proposte per far sì che il piano possa dare i risultati migliori. Il Piano è soltanto una base di partenza, uno strumento per cogliere il risultato, imprescindibile, di dare comunque una risposta al problema”. I danni dei cinghiali al patrimonio agricolo provinciale sono in costante aumento: si è passati dai 16mila euro del 1994 ai 135mila del 2006, con un incremento del 1000% in circa 10 anni. I comuni più colpiti sono quelli a ridosso dei confini del Parco nazionale: Campli, Civitella del Tronto e Torricella Sicura. L’intervento proposto per il quinquennio 2008/2012 è finalizzato a interrompere la crescita smisurata della specie procedendo al prelievo selettivo nei periodi in cui si verificano i maggiori danni, ovvero nei mesi che vanno da aprile a luglio. Il prelievo selettivo, secondo quanto previsto dal piano, avverrebbe ad opera di selecontrollori (i cacciatori di selezione abilitati dalla Provincia) e di gruppi di cacciatori formati e istituiti ad hoc dall’ente in collaborazione con gli ambiti territoriali di caccia. La novità rispetto al passato è la possibilità di attuare piani di abbattimento selettivo anche sul territorio di caccia, oltre che nelle zone di ripopolamento e cattura, nel periodo in cui la caccia è vietata.

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