Processo Commissione Grandi rischi: nuova udienza, parlano le parti civili

Il primo a testimoniare è l'avvocato Maurizio Cora

30 Novembre 2011   09:24  

Nuova udienza del processo alla Commissione Grandi rischi, l'ottava, che vede alla sbarra sette persone in tutto, alcuni tra i massimi esperti di terremoti in Italia.

L'udienza di oggi, come quella di sabato scorso, è dedicata alle audizioni delle parti civili.
Davanti al giudice Marco Billi sfilano nuovi congiunti e familiari di persone decedute durante i crolli della notte del 6 aprile 2009. L'udienza di oggi è molto attesa perché, tra gli altri, testimoniano l'avvocato Maurizio Cora e il chirurgo Vincenzo Vittorini, che la notte del sisma hanno perso le loro mogli e alcuni figli.

In aula tra gli imputati Bernardo De Bernardinis (presente sin dalla prima udienza)  e Claudio Eva.

Si respira una grande tensione e un avvocato di parte civile si fa scappare che "è una giornata emotivamente durissima".

Fino a oggi i testi hanno sottolineato che i loro congiunti, spaventati dalle scosse fino al 31 marzo di due anni fa, hanno poi cambiato atteggiamento dopo i tranquillizzanti messaggi diffusi dalla Grandi rischi dopo la riunione del 31 marzo 2009. 

Otto i testimoni che oggi appariranno davanti alla corte, il primo a parlare è l'avvocato Maurizio Cora, che sotto le macerie ha perso la moglie e le due figlie Alessandra e Antonella, e non consente di essere ripreso o fotografato. Si commuove ricordando sua figlia Alessandra: "Il 30 marzo - racconta - uscimmo dopo la scossa, mia figlia la ricordo rannicchiata in macchina con la febbre alta e rimanemmo in macchina, come sempre facevamo dopo scosse, fino a sera".

Tutta la testimonianza di Cora punta a chiarire, prima della riunione della Commissione Grandi rischi ci sia affidava all'istinto, poi è intervenuto il ragionamento, dovuto alla parola della scienza. Da lì per tutti e sicuramente per la famiglia Cora lo scegliere di non fuggire più dopo le scosse. 

Gli imputati sono Franco Barberi, presidente vicario della Commissione Grandi Rischi,Bernardo De Bernardinis, gia' vice capo del settore tecnico del dipartimento di Protezione Civile, Enzo Boschi, all'epoca presidente dell'Istituto nazionale di geofisica evulcanologia,Giulio Selvaggi, direttore del Centro nazionale terremoti, Gian Michele Calvi, direttore di Eucentre e responsabile del progetto C.a.s.e., Claudio Eva, ordinario di fisica all'Universita' di Genova e Mauro Dolce, direttore dell'ufficio rischio sismico di Protezione civile.

L'accusa è di omicidio colposo, lesioni personali colpose e cooperazione nel delitto colposo. Secondo le tesi dei pm, nella riunione dell'organismo consultivo della presidenza del Consiglio del 31 marzo 2009, una settimana prima della scossa delle 3.32, ci fu "una valutazione del rischio sismico approssimativa, generica e inefficace in relazione alla attivita' della commissione e ai doveri di prevenzione e previsione del rischio sismico" e dopo quella stessa riunione la Commissione forni' alla gente "informazioni imprecise, incomplete e contraddittorie sulla pericolosita' dell'attivita' sismica vanificando le attivita' di tutela della popolazione".

(con la collaborazione di Barbara Bologna)


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