Protesta disabili Abruzzesi contro Regione

24 Maggio 2011   15:23  

Le associazioni disabili abruzzesi, capitanate dall'Anfas, hanno proclamato da oggi una mobilitazione generale, e a tempo indeterminato, per protestare contro i fitti tagli al sociale operati dalla Regione Abruzzo, a partire dall'abrogazione dei fondi per l'abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici privati. La protesta culminerà venerdì prossimo 29 maggio in una manifestazione che si terrà dinanzi la sede della Regione in viale Bovio a Pescara. In quell'occasione centinaia di disabili abruzzesi si presenteranno con carrozzine vuote in segno di protesta per una situazione divenuta ormai insostenibile: "Chiederemo - ha dichiarato Claudio Ferrante dell'Ufficio Disabili del Comune di Montesilvano - ad assessori e consiglieri regionali di sedersi sulle nostre carrozzine e fare un giro per la città per vedere e capire oggi cosa significa vivere su una sedia a rotelle. Se non avremo risposte, o peggio ancora saremo ignorati, certo non ci fermeremo, ma andremo avanti nella nostra protesta, fino ad occupare la sede della Regione Abruzzo a L'Aquila. Siamo determinati a porre in essere ogni azione, anche la più eclatante,per vedere riconosciuti i nostri diritti, oggi calpestati. Con le nuove norme di legge oggi i disabili abruzzesi sono prigionieri nelle loro case". Con un provvedimento retroattivo al 2007, il governo regionale ha infatti annullato i fondi della Legge 13 del 9 gennaio 1989, riguardante le innovazioni da attuare negli edifici privati, dirette ad eliminare le barriere architettoniche e che quindi ora saranno a totale carico dei disabili. Di conseguenza migliaia di malati (affetti da cecità, sordomutismo, paraplegia, distrofia muscolare, Sla, sclerosi multipla) non potranno più percepire i contributi già autorizzati dalla Regione Abruzzo a partire dal 2207, per i quali hanno dovuto anticipare le spese e quindi non avranno più la possibilità di rendere accessibile la propria abitazione attraverso l'installazione di rampe o ascensori necesari per poter entrare e uscire di casa. "I tagli effettuati sul sociale dalla Regione Abruzzo - ha concluso Ferrante - penalizzeranno soprattutto le fasce sociali più deboli, con una forbice che andrà da un minimo del 35% ad un massimo del 70%".


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