Proteste contro Berlusconi: tu bunga bunga, noi macerie

Comitati nella rotonda

09 Novembre 2010   17:42  

 ''Tu bunga bunga, noi macerie. "Basta con le cricche d'affari". "Processo breve per lui, ricostruzione lenta per noi". Con questi irriverenti e rabbiosi striscioni e con le immancabili carriole piene di macerie, una cinquantina di manifestanti appartenenti ai comitati aquilani ha atteso il ritorno in città del presidente del consiglio Silvio Berlusconi, tenuti a debita distanza dalla caserma della Guardia di Finanza dalle forze dell'ordine in tenuta anti-sommossa. Momenti di tensione e spintoni quando i manifestanti hanno tentato il blocco del traffico e allorché la polizia ha respinto i manifestanti dentro lo spazio della rotonda, cercando anche  di rimuovere uno striscione. E soprattutto al passaggio forse inopportuno del vice commissario per la ricostruzione, Antonio Cicchetti. L'auto e' stata bersagliata da coriandoli e presa a calci da alcuni manifestanti che gridavano "vergognati, sei un condannato". Per fortuna non si sono registrati altri incidenti. E quando le urla e gli slogan si sono smorzati, la rotoria è divenuto agorà dove illustrare ed argomentare le ragioni del dissenso.

Servizio di Filippo Tronca

Immagini e montaggio: Marialaura Carducci


Il volantino dei manifestanti

Oggi 9 Novembre 2010 ore 14,30 appuntamento alla rotonda della guardia di finanza: DICIAMO NO AGLI SCIACALLI IN CITTA’!

Berlusconi non si fa vedere all’Aquila da gennaio (nonostante mesi di mobilitazione, manifestazioni a L’Aquila e a Roma, manganellate, ecc) e ora torna quando la ricostruzione è ferma, stiamo ripagando tasse e mutui, dovremo ripagarci anche le case “E” mettendoci i soldi di tasca nostra, non c’è una legge né una certezza per l’economia e il lavoro.

Torna e che fa?
ascolta la gente e i problemi?
Si reca in città?
No. Si barrica, insieme a Chiodi e Bertolaso, nel DICOMAC, nella cittadella militarizzata della guardia di Finanza, un posto blindato come una moderna Bastiglia, dove è vietato manifestare.

Che cosa viene a fare, ancora promesse?
Come ha fatto fin dai funerali delle vittime?
(salvo poi andarsi a far passare la tristezza a Casoria?)
A ripulirsi l’immagine, tentando ancora una volta di accreditare il miracolo aquilano?

Dopo 19 mesi di INGANNI nessuno è più disposto a credere alle promesse.

Tornasse quando avremo visto I FATTI:
PROROGA DELLA RESTITUZIONE TASSE, LEGGE SULLA RICOSTRUZIONE, SOSTEGNO ALL’ECONOMIA.

L’AQUILA RIFIUTA GLI SCIACALLI


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