“Da più di 15 anni il nostro è un paese che non produce più ricchezza non si investe più, sono subentranti lo scetticismo e la paura e la situazione è conseguentemente precipitata." Lo aveva dichiarato Remo Gaspari circa un anno fa.
In questa Italia ferma al palo, Remo Gaspari da oggi non c'è più.
Nato a Gissi nel 1921, lì si è spento per un malore nelle prime ore di martedì 19 luglio. A trovarlo privo di vita e' stata la badante.
Oramai novantenne Remo Gaspari era ancora lucidissimo e pieno di energia, ma soprattutto una memoria vivente della storia del Paese e della regione. Remo Gasapri è un uomo che ha percorso intere fasi storiche del nostro Paese, ricorpendo ruoli istituzionali di fondamentale importanza.
E' stato dieci volte deputato e sedici Ministro della Repubblica.
Esponente della Democrazia Cristiana, e' stato membro della corrente "Alleanza Popolare" (Grande centro "doroteo") presieduta da Arnaldo Forlani, Antonio Gava e Vincenzo Scotti. Si laurea in Giurisprudenza presso l'Universita' di Bologna, terminati gli studi comincia ad esercitare la professione forense a Gissi iscrivendosi all'albo degli avvocati nel 1946.
Eletto Deputato fin dalla II legislatura verra' rieletto ininterrottamente fino alla fine della Prima Repubblica.
Nel 1960 con la formazione del Governo Tambroni e' nominato Sottosegretario di Stato al Ministero delle Poste e Telecomunicazioni, carica che riuscira' a mantenere anche nel successivo Governo Fanfani III.
Nel 1962 con il Governo Fanfani IV ricopre la carica di Sottosegretario all'Industria e Commercio, mentre con il Governo Leone I (1963) e' rinominato Sottosegretario alle Poste e Telecomunicaziioni, rimanendo il tale ruolo anche nei governi Moro I e II.
Nel 1966 con la formazione del Governo Moro III viene nominato Sottosegretario all'Interno e venendo riconfermato nei governi Leone II e Rumor I. Con la formazione del Governo Rumor II (1969) e' promosso Ministro dei Trasporti e dell'Aviazione civile, mentre con il Governo Rumor III diviene Ministro senza portafoglio per la riforma della Pubblica Amministrazione, carica che manterra' anche nei successivi governi Colombo e Andreotti I.
Nel Governo Andreotti II ricopri' il ruolo di Ministro della Sanita'. Dal 1976 al 1980 ricopri' la carica di vicesegretario della Democrazia Cristiana.
Nel 1980 torno' al governo (Cossiga II) come Ministro senza portafoglio per i Rapporti con il Parlamento, nei governi Spadolini I, II e Fanfani V ricopri' la carica di Ministro delle Poste e Telecomunicazioni. Nei governi Craxi I e II venne nominato Ministro senza portafoglio per la Funzione Pubblica.
Nel 1987 divenne Ministro della Difesa nel Governo Fanfani VI, nello stesso anno venne nominato Ministro senza portafoglio del Coordinamento della Protezione Civile del Governo Goria in sostituzione di Giuseppe Zamberletti, in seguito alla distribuzione di incarichi bilanciata fra le correnti politiche del nuovo governo, mentre era in corso l'emergenza della Alluvione della Valtellina provocando per questo molte critiche. L'anno seguente ricopri' la carica di Ministro senza portafoglio degli interventi straordinari nel Mezzogiorno nel Governo De Mita. Concluse la sua carriera ministeriale nei governi Andreotti VI e VII, nei quali torno' a ricoprire il ruolo di Ministro della Funzione Pubblica.
In Abruzzo per molti Gaspari era "Zio Remo" per altri era il "Duca degli Abruzzi" per altri ancora era addirittura "San Remo". Nomi che ben simboleggiano il potere detenuto in regione, potere che elargiva a piene mani. Memorabili le sua "udieonze" con gli elettori abruzzesi durante le quali si chiedevano a "Zio Remo" favori e raccomandazioni. Addirittura leggendarie sono le udienze estive tenute in spiaggia mentre era in vacanza con i suoi familiari.
Come molti grandi personaggi anche lui aveva un suo amico/nemico fondamentale: Lorenzo Natali abruzzese anche lui ma legato a Fanfani.
Sul finire della sua carriera il suo nome fu accostato ad una vicenda di corruzione: compare infatti assieme a quello di altri politici (Andreotti, Ciarrapico, Tanassi) nella canzone Sabbiature di Elio e le Storie Tese censurata in diretta dalla RAI nel corso della trasmissione (1991) del Concerto del Primo Maggio a Roma. L'episodio citato è quello dell'uso di un elicottero dello Stato da parte dell'onorevole per arrivare in tempo ad una partita della Roma.
L'Abruzzo lo ha premiato proprio pochissimi giorni fa con la medaglia Aprutium consegnata il 12 luglio all' apertura della seduta consiglio regionale.
''Per aver contribuito con impegno civile alla crescita sociale e ed economica della nostra regione''. Questa la motivazione della medaglia.
Nel suo intervento, Gaspari commentò:
''Mi si attribuisce un miracolo di cui non sono il vero artefice: lo sviluppo economico dell'Abruzzo fu dovuto infatti soprattutto ad uno spirito unitario e alla capacita di lavorare insieme per il ben comune della classe politica. Democristiani e comunisti in particolare - ricorda Gaspari – erano divisi si da un fortissimo conflitto ideologico, ma quando si trattava di pensare al futuro del paese e della propria regione sapevano collaborare lealmente e con unità di intenti''.
Un chiaro monito che cade in ore difficili per il Paese che naviga a vista nel bel mezzo di una tempesta finanziaria, con la zavorra di un impressionante debito pubblico, creato dalle vecchie generazione di politici. Un monito rivolto ai consiglieri di maggioranza ed opposizione presenti in aula che lungamente hanno poi applaudito il suo intervento, che così si è concluso: ''Coltivate questa terra e questa regione ed amatela come ho ho fatto io''.