Ritorno alla dieta mediterranea per gli italiani

11 Gennaio 2016   05:00  

Svolta a tavola dove torna la dieta mediterranea, con un aumento che va dal 4% negli acquisti di frutta al 17% per quelli di olio di oliva ma cresce anche la spesa per il pesce (+5%), per gli ortaggi freschi e per la pasta secca (+1%). Un quadro "in netta controtendenza rispetto agli anni della crisi dove si era registrato un drastico crollo". A rilevarlo è la Coldiretti che oggi stila il primo bilancio sui consumi alimentari degli italiani nel 2015.

"Dopo sette anni di calo, i consumi alimentari dei nostri connazionali tornano a salire debolmente dello 0,3%, ma con un deciso orientamento a privilegiare cibi salutari" evidenzia un'analisi della confederazione degli imprenditori agricoli.

C'è dunque, "una maggiore consapevolezza dello stretto rapporto tra alimentazione e benessere", sottolinea la Coldiretti stando a elaborazioni su base dei dati Ismea relativi ai primi nove mesi del 2015.

"Si tratta - sottolinea ancora la Coldiretti - di una storica inversione di tendenza dopo anni di tagli progressivi che avevano portato il consumi dei prodotti base della dieta mediterranea su valori da minimo storico". E’ il caso "della frutta con i consumi per persona che - rileva la Coldiretti - erano scesi a più di 130 chili all’anno, che equivalgono a non più di 360 grammi al giorno, rispetto ai 400 grammi consigliati dall’organizzazione mondiale della Sanità per una buona salute".

Nel 2015, invece, rimarca la Coldiretti, "la spesa degli italiani per gli acquisti di frutta e verdura è tornata a risalire e rappresenta ora il 23 per cento del totale del budget destinato dalle famiglie all’alimentazione per un importo di 99,5 euro per famiglia al mese, la prima voce della spesa degli italiani".

Un dato, valuta la Coldiretti, "importante poiché pane, pasta, frutta, verdura, olio extravergine e il tradizionale bicchiere di vino consumati a tavola in pasti regolari hanno consentito agli italiani - precisa- di conquistare fino ad ora record nella longevità: nell’Unione Europea l’Italia si colloca al primo posto con 80,3 anni per gli uomini e al terzo per le donne con 85,2".


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