Rocca Calascio: il castello più alto che ispira anche Hollywood

27 Febbraio 2012   12:13  

Nel territorio di Calascio, all'interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, a 1460 metri, in Abruzzo c'è un luogo magico, dove la fantasia di molti registi cinemetrografici hanno immaginato storie di cavalieri. Lo scenario è mozzafiato, una semplice rocca conosciuta per il suo castello, uno dei più elevati d'Italia e più giù un borgo oggi disabitato.

Il Castello di Rocca Calascio è una struttura possente che si fonde perfettamente con l'impervio territorio roccioso che lo circonda.

Una pietra bianchissima di origine calcarea a cavallo di una cresta che domina la valle del Tirino e la piana di Navelli è il fiero castello di Rocca Calascio, di dimensioni tali da poter essere adatto solo a scopi militari e ad ospitare un esigua guarnigione.

Il maschio centrale, a conci squadrati, è circondato da una cinta muraria merlata in ciottoli e da quattro torrioni circolari ad ogni angolo fortemente scarpate.

L'accesso avviene attraverso un'apertura sul lato orientale collocata a circa cinque metri da terra, cui si accede attraverso una rampa in legno originariamente retrattile.

Ai piedi del castello un borgo, cinto anch'esso da mura, per difendere la popolazione dalle scorrerie di invasori e pirati, che dalla costa sempre più spesso interessavano anche le valli più remote.

Nel 1703 un disastroso terremoto ha danneggiato il castello ed l'abitato di Rocca Calascio: furono ricostruite solo le case nella parte più bassa e molti abitanti preferirono trasferirsi nella sottostante Calascio, paese di recente origine.

La fondazione della rocca si fa risalire all'anno 1000 anche se il primo documento storico che ne attesta la presenza è datato 1380.

Posseduto inizialmente da Leonello Acclozamora della baronia di Carapelle, verso la fine XV secolo, venne concesso da re Ferdinando ad Antonio Todeschini della famiglia Piccolomini che rafforzò la fortificazione dotandola di una cerchia muraria in ciottolame e quattro torri di forma cilindrica ad uso militare. Durante questo periodo la rocca vide crescere il proprio peso economico, poiché posta a controllo dei capi di pecore coinvolti nella transumanza.

Nel 1579 la famiglia Medici acquistò per 106.000 ducati la rocca ed il vicino borgo di Santo Stefano di Sessanio al fine di estendere i propri possedimenti per sfruttare il commercio della lana.

Il borgo si spopola passo passo dall'inizio del XX secolo, con un massiccio esodo dagli ultimi anni '50, anche se ultimamente qualche casa è stata restaurata e in una di queste oggi possiamo trovare un rifugio- ristorante- castello.

Rocca Calascio ha stimolato la fantasia di tantissimi registi. Il primo e principale lungometraggio girato è Lady Hawke (USA, 1985) in cui la rocca (allora non ancora restaurata) era il rifugio dell'eremita impersonato da Leo McKern. L'anno successivo venne ambientato nella rocca Il nome della rosa (FRA-GER-ITA, 1986) con Sean Connery, mentre successivamente sono stati ambientati Il viaggio della sposa (ITA, 1997) e L'orizzonte degli eventi (ITA, 2005). Più recente è stato il set per la serie Padre Pio della RAI (ITA, 2006). La rocca è visibile anche in alcune scene del film The American (USA, 2010) con George Clooney, interamente girato nella provincia dell'Aquila, in particolare tra [[1]], Calascio e Castelvecchio Calvisio.

Non lontano dalla rocca, sul sentiero che conduce a S.Stefano di Sessanio si erge la chiesa di Santa Maria della Pietà, un piccolo tempietto eretto tra il XVI ed il XVII secolo sul luogo dove, secondo la legenda, la popolazione locale ebbe la meglio su una banda di briganti. La chiesa, oggi adibita a semplice oratorio e meta di fedeli e devoti ha pianta ottagonale con cupola ad otto spicchi. L'interno, presenta un dipinto raffigurante la Vergine miracolosa ed una scultura di San Michele armato.


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