Sansificio di via Raiale, D'Incecco (FI): Alessandrini firmi ordinanza di chiusura"

08 Febbraio 2016   17:14  

"Il sindaco Alessandrini si assuma le proprie responsabilita' e, a fronte dei risultati negativi dei tre campionamenti eseguiti dall'Arta, firmi l'ordinanza per la chiusura del sansificio di via Raiale, che oggi ha sospeso l'attivita' solo sulla base di un 'tacito accordo' tra Enti, senza alcuna validazione formale del provvedimento".

Lo ha detto il vicecapogruppo di Forza Italia al Comune di Pescara Vincenzo D'Incecco al termine della seduta della Commissione Ambiente, convocata oggi come da richiesta protocollata il 15 gennaio scorso.

"E' evidente - ha aggiunto - che il sindaco sta tentando di tenersi ai margini della vicenda, sperando di sbolognare il problema sulle spalle della Provincia, ma forse Alessandrini dimentica che il suo ruolo e' quello di primo tutore della salute pubblica, e non puo' ignorare il 'caso', specie a fronte dell'emergenza aria che Pescara sta vivendo.

Dopo la prima seduta convocata oggi dalla Commissione Ambiente, una seduta insufficiente vista l'assenza dei vertici dirigenziali, gli unici competenti a dare risposte concrete, ho chiesto la convocazione di una seconda seduta proprio con i dirigenti del settore e del sindaco Alessandrini, che deve dare delle risposte".

Comune, dice D'Incecco, "Meglio tardi che mai, finalmente oggi siamo riusciti ad affrontare in Commissione l'emergenza inquinamento atmosferico in riferimento alla vicenda del sansificio di via Raiale. Peccato che abbiamo potuto farlo avvalendoci solo di una relazione visto che nessuno dei dirigenti si e' presentato per spiegare il 'caso' ai Commissari e rispondere agli eventuali quesiti.

Dalla relazione e' emerso che sino a oggi sono stati eseguiti tre campionamenti sulle emissioni del sansificio: il primo il 23 ottobre, con risultati consegnati solo il 2 dicembre; il secondo il 3 dicembre, risultati consegnati il 23 dicembre; il terzo il 15 gennaio scorso.

E in tutti e tre i casi e' stato certificato lo sforamento dei valori limiti, cui hanno fatto seguito le semplici diffide della Provincia di Pescara a continuare nelle proprie attivita' permanendo le attuali condizioni.

Tutto questo mentre il vicesindaco Del Vecchio da un lato smentiva in modo pilatesco l'esistenza di un problema 'sansificio', dall'altro affermava che comunque le Istituzioni non avevano alcuna competenza ne' potere.

A questo punto sorge la nostra domanda: al di la' delle autorizzazioni all'esercizio del sansificio, che fanno capo alla Provincia, perche' il sindaco di Pescara Alessandrini, sul cui territorio opera e insiste il sansificio, dunque la citta' che per prima e' stata penalizzata da quelle emissioni fuori norma, secondo la certificazione della Asl, non ha emesso una ordinanza formale per imporre la cessazione delle attivita', ossia la chiusura del sansificio?

A nostro giudizio, quell'ordinanza non solo sarebbe stata e sarebbe ancora oggi legittima e legalmente possibile, ma e' necessaria e obbligatoria. E' il sindaco, primo responsabile della tutela della salute pubblica, a dover agire nei confronti di una fonte di presunto inquinamento".

D'Incecco fa infine sapere di aver chiesto al presidente Perfetto di riconvocare una nuova seduta della Commissione, "seduta urgente e non rinviabile a marzo, premurandosi di garantire, questa volta, la presenza dei tecnici, dei dirigenti e dello stesso sindaco Alessandrini". 


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