Santa Chiara, gli scavi portano alla luce centinaia di reperti all'interno del monastero

Rinvenute tombe, fornaci e ceramiche

07 Luglio 2014   11:29  

Una scoperta di grande valore archeologico e non solo, quella effettuata dal team coordinato dal professor Fabo Redi in collaborazione con la Soprintendenza, nell'ottica della ricostruzione del passato del capoluogo abruzzese.

Le indagini presso il monastero di Santa Chiara, intraprese nel 2011 dalle archeologhe Tania Di Pietro e Luigina Meloni, hanno infatti permesso di portare alla luce testimonianze di indiscutibile importanza, su tutte una fornace che serviva alla realizzazione di manufatti in ceramica (anch'esii tovati in buona quantità), pressoché simile a quelli dell'area di Castelli.

Una scoperta che ha i tratti di un vero e proprio "unicum", dal momento che sia la quantità di manufatti sia la consistenza della fornace sembrano non aver precedenti di identica portata nel panorama archeologico.

Gli scavi, inoltre, hanno portato al rinvenimento un "sacello-collaiolo", struttura di forma rettangolare funzionale alla mineralizzazione degli scheletri: all'interno sono state ritrovate ossa di almeno otto differenti persone. Oltre al sacello, sono state rinvenute anche modalità di seppellimento più comuni quali fosse e casse in legno.


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