Santo Stefano di Sessanio, cenni storici e turistici

06 Luglio 2012   16:23  

Santo Stefano di Sessanio Il paese che fu anche “borgo dei cavalieri”, sorge a 1250 m. s.l.m., alle pendici del Gran Sasso in uno scenario di particolare bellezza. Intorno alla metà del XIII secolo, fu tra i castelli che parteciparono alla fondazione dell’Aquila. Appartenne, fino al XVI sec., alla baronia di Carapelle; alla fine del XVI sec. divenne dominio dei Medici dei quali ha conservato, oltre allo stemma, importanti testimonianze stilistico decorative che rimangono a ricordare la vita del centro.
L’aspetto è tipicamente medioevale; una torre rotonda, con merlatura e beccatelli, si erge al centro del nucleo originario e tutt’intorno sono le case costruite le une a ridosso delle altre.
Le vie sono strette e caratteristiche con ripide scalinate e contorti selciati. Le case hanno diversa tipologia: abitazioni rurali, palazzetti rinascimentali, ricchi palazzotti con antistante cortile e tipici esempi di “casa a torre”; inoltre possiamo ammirare tutta una serie di elementi architettonici di notevole pregio: per lo più finestre in pietra finemente scolpita, bifore, portali, mensole per balconi e logge. La chiesa parrocchiale dedicata a Santo Stefano e risalente al XV sec., conserva una bella statua in legno del protettore e un’altra della Madonna in terracotta, esempio di arte locale del ‘500.
Sulla piazza Medicea, si trovano un edificio quattro-cinquecentesco, una casa-torre munita di feritoie con orologio e una porta avente alla sommità lo stemma della famiglia Medicea .
Presso il vicino laghetto è il santuario della Madonna delle Grazie, che risale al ‘600.
Oggi Santo Stefano è famoso per la produzione delle lenticchie: questo alimento povero, insieme con altri legumi, permise la sopravvivenza di queste genti che vivevano di una modesta economia.


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