Soprintendenza beni culturali, Anna Maria Reggiani si congeda

24 Novembre 2010   10:57  

Emiliana di nascita, romana d’adozione e formazione, Anna Maria Reggiani ha rivestito per più di tre anni l’incarico di direttore generale regionale per i beni culturali e paesaggistici per l’Abruzzo. Venerdì 26 novembre Anna Maria Reggiani si congeda dall’amministrazione dei beni culturali terminando la sua carriera proprio in Abruzzo. Una carriera ministeriale intrapresa trent’anni fa, nel lontano 1976, quando accedere alle Soprintendenze era una prospettiva tangibile e bastava superare i concorsi (che allora erano banditi con regolarità) e i finanziamenti alla cultura (e più in generale alla spesa pubblica) non erano assoggettati al rigore odierno.

La direttrice Reggiani per dare un segno tangibile di solidarietà a L’Aquila ha messo in piedi una raccolta di fondi da devolvere al restauro di opere d’arte danneggiate dal terremoto. Inoltre ha donato alla struttura di Paludi di Celano-Musè  più di 2.000 volumi della sua biblioteca personale.

“Ho iniziato il percorso a Roma  - spiega Anna Maria Reggiani - dove ho affrontato i primi passi della mia carriera sia di studiosa che lavorativa. Ritengo di essere stata molto fortunata in quanto ho sempre trovato disponibilità e spazio, sia nel 1976 quando sono entrata al Ministero sia successivamente. All’inizio ho lavorato nella soprintendenze archeologiche del Lazio e di Roma con il professor Adriano La Regina e poi -nel 1993- dopo aver vinto il concorso, sono stata preposta alla soprintendenza per i beni archeologici del Lazio dove sono rimasta per ben 11 anni, fino al 2004. In seguito, sono stata per tre anni direttore generale per l’Archeologia e poi direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici per l’Abruzzo. Durante tutta la mia carriera uno degli aspetti che ho privilegiato e che mi sta in assoluto più a cuore è l’impegno verso la tutela e la promozione dei Musei ed aree archeologiche, originato da un legame intenso con il territorio”.

In Abruzzo l’esperienza, causa anche il terremoto del 6 aprile 2009, è stata molto intensa “Nell’ambito delle proposte che sono pervenute dalle soprintendenze – continua Reggiani - vorrei ricordare fra gli interventi più significativi i restauri della Basilica di Collemaggio, iniziati nel 2008 e conclusi l’anno seguente ( non erano ancora stati smontati i ponteggi della facciata la notte del sisma); è terminato il progetto denominato il Barocco a Penne cha ha previsto il restauro di importanti chiese barocche, è stato finalmente inaugurato e riaperto il duomo di Atri, è in una fase avanzata il restauro di Palazzo Ducale di Tagliacozzo ( di proprietà della Regione), concluso quello del castello di Scurcola Marsicana, mentre è partito quello del Palazzo Ducale di Carpineto Sinello; in ambito archeologico fondamentale il riallestimento del Museo Archeologico di Villa Frigerj a Chieti e il restauro del Teatro romano di Teramo.. Questi e gli altri interventi realizzati si inseriscono nel rilancio del turismo culturale. A questo proposito resta il rimpianto per non avere potuto realizzare il Museo di Santa Maria dei Raccomandati a L’Aquila , che avrebbe dovuto essere inaugurato nell’aprile del 2009. Il terremoto ha impedito la sua apertura ed è stato un vero peccato, perché in questo modo L’Aquila è stata privata di un museo archeologico dedicato ai Sabini con i reperti più importanti provenienti dagli scavi di Amiternum e quelli più recenti dei Vestini (Fossa, Bazzano ecc)”. Il terremoto appunto che tipo di esperienza è stata ? “Un’esperienza fortissima e dolorosa che ha segnato profondamente il mio impegno in Abruzzo; vorrei mettere in risalto quello che le strutture periferiche del Ministero hanno realizzato in poco tempo e con risorse limitate, innanzi tutto lo sgombero del Castello spagnolo che ospitava il Museo Nazionale di Abruzzo, trasferito in pochi giorni presso il Museo preistorico di Paludi di Celano, che è stato riconvertito in centro di restauro e di prima accoglienza per le opere. Per questa attività mi è stato conferito il Premio Rotondi per i salvatori dell’arte per il 2009. In secondo luogo vorrei citare la ripresa delle attività degli uffici, a pochi mesi dal sisma a Bazzano nel nucleo industriale per la Direzione Regionale e per l’Archivio di Stato e nel Monastero agostiniano di Sant’ Amico adiacente alla Fontana luminosa a L’Aquila, per le soprintendenze; infine l’avvio  come responsabile unico del procedimento, del progetto di rientro delle opere d’arte del Museo nella struttura dell’ex Mattatoio a Borgo Rivera, ottenuto in comodato d’uso gratuito dal Comune, grazie ad un investimento di Invitalia nell’ambito del Progetto Poli Museali di Eccellenza del Meridione”.

Anna Maria Reggiani a capo della direzione regionale BCP Abruzzo ha sempre creduto nel ruolo operativo di questo ufficio che ha competenza su tutte le attività che entrano a far parte della vincolistica come anche la programmazione degli interventi di spesa è un compito che le stesse assolvono sin da quando sono state istituite. “ Come direttore per l’archeologia – spiega Anna Maria Reggiani - avevo il compito di esprimere pareri sui programmi annuali e pluriennali di intervento proposti dai direttori regionali e ho avuto la fortuna di partecipare alla stagione di rientro di opere d’arte dai principali musei americani. Ho sempre pensato che fosse importante il ruolo di indirizzo culturale esercitato dal Ministero a livello centrale, quindi non ho avuto difficoltà a passare ad un ruolo più operativo quale è stato quello che è richiesto ai direttori regionali”. Lei quindi è favorevole al passaggio di competenze alle Regioni? “Direi che il tema sia molto più ampio e abbia attinenza con la profonda riforma che ha investito il Ministero di Spadolini. Al momento alle direzioni regionali spetta il coordinamento e la programmazione di quanto attiene al rapporto con le regioni, con particolare attenzione alle problematiche del paesaggio, mentre per quello che riguarda la tutela è fondamentale il ruolo delle soprintendenze ed è a questo principio che io mi sono sempre attenuta anche nella difficile gestione del dopo-sisma. In ogni caso, è necessario un maggior coinvolgimento con gli Enti locali secondo le procedure previste dal codice Urbani. E’ un dato di fatto che per la rete dei musei diffusi nel territorio, senza la sussidiarietà da parte dell’istituzione regionale è molto difficile garantire loro una vita culturale”.

Domani 25 Novembre 2010 alle ore 13.00 presso l'Archivio di Stato dell'Aquila si terrà il saluto ufficiale.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore