Sospiri (FI): "Da Alessandrini, elemosina ad ex precari di Attiva"

15 Febbraio 2016   19:25  

 "Con 600 euro al mese non si sfama la famiglia, ne' si costruisce un futuro. Con 600 euro al mese, i lavori socialmente utili e i tirocini formativi, adatti a ragazzi di vent'anni, non a padri di famiglia di 40 o 50 anni, si alimenta solo il precariato, ma soprattutto oggi e' stata offesa la dignita' di 65 ex lavoratori della Attiva che si sono visti fare l'elemosina.

Ancora una volta il sindaco Alessandrini con la sua maggioranza non ha proposto una sola soluzione al dramma degli ex precari della Attiva, pur sapendo che oggi c'e' una sola strada da percorrere, ovvero l'affidamento alla Attiva di nuovi servizi, come la gestione e manutenzione del verde cittadino che consentira' di riassorbire le 65 unita' rimaste a casa facendole assumere a tempo indeterminato da una societa' di somministrazione di lavoro, secondo una formula gia' applicata senza alcuna obiezione giuridica in altri Comuni italiani.

Quella che occorre, pero', e' la volonta' politica di seguire un percorso lineare e concreto". Lo ha detto il capogruppo di Forza Italia, alla Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri che oggi ha seguito la seduta straordinaria del Consiglio comunale dedicata agli ex precari di Attiva.

"Il sindaco Alessandrini continua a caratterizzarsi per la sua spaventosa incapacita' ad assumere decisioni a favore di Pescara e dei suoi cittadini - ha commentato il capogruppo -. Oggi doveva essere il giorno dei provvedimenti forti, puntuali, il giorno in cui la politica doveva mettere al centro le esigenze di 65 lavoratori che da oltre un mese manifestano in piazza Italia, accampati al freddo, sotto la pioggia, col vento, e invece il sindaco Alessandrini non ha saputo dire una parola a favore di quei lavoratori, anzi ha proposto l'elemosina a 65 persone, ovvero accettare la soluzione dei lavori socialmente utili o dei tirocini formativi ad appena 600 euro al mese.

Una soluzione inaccettabile e soprattutto inspiegabile perche' bastava studiare cosa sta accadendo in altre situazioni del tutto simili per trovare una strada gia' tracciata, ovvero: l'amministrazione deve cedere alla societa' in house che e' Attiva, ovvero una societa' a totale capitale pubblico, il cui unico socio e' il Comune, dei servizi che oggi fanno capo al Comune, esattamente come abbiamo fatto con il cimitero.

L'amministrazione puo' subito trasferire ad Attiva la gestione del verde, per la quale la societa' ha gia' competenze e attrezzature, e gli operatori potranno essere riassorbiti facendoli assumere da una societa' di somministrazione di lavoro, come ha gia' fatto, ad esempio il Comune di Capaccio, senza sollevare alcuna obiezione di legittimita'.

Tutte le altre ipotetiche soluzioni, la reiterata richiesta stessa di pareri prima alla Corte dei Conti, oggi al Ministero, rappresentano solo un tentativo di temporeggiamento nella speranza che quelle 65 famiglie si arrendano e abbandonino la protesta in piazza Italia.

Al contrario - ha detto ancora il Sospiri - la mancanza di risposte da parte della giunta Alessandrini non fara' altro che esacerbare gli animi e i toni della protesta".


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