menu
sezioni
È in sciopero della fame da lunedì mattina, Antonio Russo, un aquilano "invisibile" che da 8 mesi vive in una roulotte parcheggiata nel parco di Collemaggio, senza diritti perché non residente, alla data del terremoto a L'Aquila.
La sua casa e classificata E e sarà da abbattere, lui lì viveva e viaggiava per lavoro in Umbria, in qualità di addetto alla sicurezza nei supermercati, dopo aver perso in lavoro a Como.
La sua residenza è però rimasta in Lombardia, e dunque Antonio non ha avuto alcuna assistenza nel post-sisma.
Antonio Russo ha allora deciso di fare lo sciopero della fame, per ottenere la residenza nella sua città, dopo due anni di vani tentativi e spossanti pellegrinaggi per uffici comunali.
"Soffro di ipertensione arteriosa - spiega Antonio - ho bisogno e ho diritto a un medico. La Asl non mi concede la possibilità di averne uno: l'assistenza sanitaria spetta, infatti, ai residenti, agli studenti e ai lavoratori. Sono disoccupato; vivo in una roulotte e ho una casa di proprietà inagibile in nessuno di questi due posti posso chiedere la residenza. Cosa devo fare per avere un medico, iscrivermi all'università a 56 anni? Ricorrere ad escamotages del genere per avere un medico, a questo siamo arrivati?".
Ma Antonio, spiega, non chiede assistenza, un alloggio, benefici economici dati agli atri terremotati. Chiede solo assistenza medica.''Ho aspettato il secondo anniversario, al Comune avevano detto che a due anni dal sisma avrebbero dato la possibilità di muovere la residenza, e invece niente: ora comincia la mia protesta. Continuerò a non mangiare e lo farò anche per tutte quelle persone, soprattutto anziane e singles, che vivono ancora fuori dall'Aquila, negli hotel, non sono invisibili come me, ma anche loro soffrono molto.''
Le giornate di Antonio trascorrono così in roulotte, nell'attesa, nel digiuno e comunicando con il mondo attraverso la sua pagina facebook, ''Antonio l'invisibile''
servizio di Filippo Tronca
montaggio di Marialaura Carducci