Stupro di Pizzoli, da Tivoli l'iniziativa contro la violenza con l'associazione "8 marzo 2012"

Quando arriva la violenza, qualcosa di certo è passato sottoaciuto.

Forse la deviazione di un uomo che andava curato o semplicemente educato, forse la fragilità di una donna impossibilitata a reagire prima che fosse tardi, forse l'indifferenza di una società che racconta che "i panni sporchi si lavano in casa" e nasconde dietro le persiane del perbenismo i drammi che se denunciati, se ascoltati, se accolti non divverrebbero mai tali.

Perché la violenza non accada, non bastano le pene severe, che comunque sono la giusta pena per chi ferisce per sempre.

Perché la vioenza non accada, è necessario sviluppare azioni di prevenzione, di educazione, e solidarietà.

E da un dramma, quello capitato alla giovane studentessa di Tivoli che a L'Aquila, la sua città universitaria, è stata violentata brutalmente da un giovane militare campano, di stanza a L'Aquila, nasce un segno per dire "mai più".

E' stata l'inizativa della mamma della ragazza violentata a decidere di combattere per le donne, con le donne, per una strada di civilità.

Quella donna, che all'inizio del marzo 2012, con una figlia disperata, dilaniata da una violenza che l'aveva portata in ospedale in fin di vita, in piena emorragia, decise allora di non parlare "di rancore e odio, non servono".

Quella stessa donna, insieme ad altre donne ha messo in piedi un progetto, che oggi a Tivoli viene festeggiato. Creò l'associazione "8 marzo 2012", volta ad azioni di soliedarietà sociale, per creare importanti passi si prevenzione e riflessione.

Ed ogg una giornata di reflessione sul tema si terrà a Tivoli, con momenti di arte e momenti di riflessione con chi di violenza si occupa giornalmente.

Parteciperà anche Simona Giannageli, legale del Centro Antiviolenza dell'Aquila, costituitosi parte civile nel processo contro Francesco Tuccia, il militare colpevole del reato di violenza sessuale sulla ragazza di Tivoli.

Clicca qui per i dettagli dell'evento odierno