Teramo 3.0: ''Aldo Bozzi, eroe civile che ha messo fine alla Seconda Repubblica''

05 Dicembre 2013   17:19  

''Nell’opera teatrale “Vita di Galileo”, Bertolt Brecht mette sulla bocca del padre della scienza moderna una frase passata alla storia, proprio nel momento in cui Galileo si vede costretto a smentire le proprie idee per timore delle torture:

“Beato il Paese che non ha bisogno di eroi”.

L’Italia ne ha tanto, tantissimo bisogno.

Nel giorno in cui esprime la propria soddisfazione per la riapertura delle indagini penali sulla morte del teramano Stefano Bandini, pilota medaglia d’oro al valor civile che sacrificò la propria vita nel 2005 per evitare una probabile tragedia, l’Associazione culturale Teramo 3.0 è lieta di poter festeggiare un altro eroe civile che – senza mai arrendersi alle sconfitte – ha dimostrato che anche in Italia esiste la Giustizia: Aldo Bozzi.

Nipote dell’omonimo liberale protagonista della Resistenza, nel novembre 2009, in qualità di semplice cittadino, l’elettore Aldo Bozzi cita il Governo davanti al Tribunale di Milano per dimostrare la lesione incostituzionale del proprio diritto di voto nelle elezioni politiche svoltesi dopo l’entrata in vigore nel 2005 della legge elettorale chiamata “Porcellum” (che impone liste bloccate e un Parlamento di nominati, oltre ad un premio di maggioranza che viola il principio di uguaglianza del voto).

Il Tribunale di Milano rigettò l’istanza di Bozzi, il quale non si arrese e fece ricorso in appello, ricevendo una nuova bocciatura ed essendo condannato a rimborsare le spese legali. Ma Bozzi ha insistito ricorrendo alla Corte di Cassazione, la quale ha segnalato numerose illegittimità e ha rimesso la questione alla Corte Costituzionale, che a sua volta ha da ultimo dichiarato l’incostituzionalità del Porcellum nelle parti relative al premio maggioranza e alle liste bloccate.

La Corte Costituzionale ci consegna la certificazione della barbarie della destra berlusconiana che si inventò la legge-porcata per azzoppare Prodi (e ci riuscì). Oggi finisce ufficialmente la cosiddetta Seconda Repubblica, con l’annuncio formale che il berlusconismo ha incarnato l’illegalità ad ogni livello, pugnalando costantemente con leggi-vergogna e leggi ad personam la Costituzione repubblicana, inginocchiando le Istituzioni al servizio di interessi di parte con l’effetto che a morire è stato l’interesse generale della collettività.

Sono gli uomini che cambiano la storia, i coraggiosi, gli impavidi. Anche da soli, anche senza alcun appoggio, anche quando il Tribunale di Milano boccia sacrosanti ricorsi, anche quando la Corte d’Appello di Milano ti dà torto e ti condanna al pagamento delle spese processuali.

Aldo Bozzi è la rappresentazione plastica che crederci fino in fondo a volte paga. E dimostra l’impostura dell’Italia degli ultimi otto anni: un Paese in cui la politica è andata in default; dove tutte le poltrone sono occupate da impostori e da abusivi; un Paese dove nel 2005 il Presidente della Repubblica Ciampi non ebbe il coraggio di rimandare la legge-porcata alle Camere; un Paese dove le ultime tre legislature sono illegittime poiché elette con una legge incostituzionale; un Paese dove l’attuale Presidente Napolitano è illegittimo e dovrebbe dimettersi senza indugio; un Paese dove Enrico Letta governa in barba perfino all’incostituzionale Porcellum (fu Bersani il candidato Premier del PD), a dimostrazione della impostura integrale delle Istituzioni repubblicane, prigioniere di apparati, di sovrastrutture, di imbroglioni conclamati che hanno ucciso la democrazia. Paolo Tancredi è un abusivo, Tommaso Ginoble è un abusivo, Antonio Razzi è un abusivo. Tutte le Istituzioni sono delegittimate, abbiano la dignità di farsi da parte e di rimettere in mano al popolo il potere decisionale.

La soluzione per evitare che il declino di Teramo, dell’Abruzzo e dell’Italia si concluda con la disfatta, non può risiedere nei politici che ci hanno guidati verso il tramonto, nei Berlusconi, nei Chiodi (che ancora gli tengono bordone), nei Tancredi e nei Gatti che dal 1999 guidano il tramonto di Teramo e dell’Abruzzo; politici che in 15 anni consecutivi di potere hanno dato prova della loro incapacità ad ogni livello e che oggi rappresentano i rigurgiti passatisti di chi è ancora convinto che si esca dalla crisi con la restaurazione del passato (che era il regno della corruzione alla quale le nuove classi dirigenti hanno dimostrato di non essere affatto estranee).

In Abruzzo e a Teramo abbiamo tanto da imparare da Aldo Bozzi: riprendiamo nelle nostre mani il potere che ci affida la Costituzione; cacciamo gli impostori; denunciamo in ogni sede gli imbrogli, le omissioni, le reticenze, le illegittimità di ogni sorta che si annidano a tutti i livelli; pretendiamo ciò che ci spetta; esigiamo i documenti, la trasparenza, l’adempimento sollecito di ogni azione cui abbiamo diritto; trattiamo i politici come meritano di essere trattati: cioè come nostri dipendenti che vanno licenziati quando sono incapaci di svolgere correttamente il mandato che gli abbiamo affidato; ripristiniamo la legalità; rialziamo la testa.''

TERAMO 3.0

 


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