Un ristorante fatto di droga. Sequestro a Vasto

La mafia che investe e ricicla

04 Febbraio 2009   15:36  

Un ristorante sulla panoramica Loggia Amblingh a Vasto e' stato sequestrato in un'operazione congiunta di carabinieri e guardia di finanza in applicazione della legge 306 del '92, quella varata per contrastare le organizzazioni delinquenziali di tipo mafioso e il riciclaggio di beni di origine illecita. Il locale pubblico, secondo quanto emerso nelle indagini, e' intestato a una societa' di cui fanno parte, tra gli altri, due indagati tuttora in carcere perche' coinvolti nell'operazione antidroga denominata 'Zeus' che, nei mesi scorsi, fece luce su un presunto traffico di stupefacenti tra la costa vastese e la Campania. Del sequestro del ristorante si parlera' in una conferenza stampa in programma alle 10:30 di stamani nella caserma 'Rosati' della guardia di finanza, in via Santa Lucia, a Vasto.

Il ristorante-pizzeria 'La Loggia', sulla panoramica Loggia Amblingh a Vasto (Chieti), comprato in parte con i soldi della droga. E' questo il sospetto che ha portato al sequestro del locale, disposto dal Gip del tribunale di Vasto e chiesto dal procuratore capo della repubblica di Vasto, Francesco Prete, che ipotizza la violazione dell'articolo 12 sexies del decreto legislativo 356 del '92. Legge che dispone il sequestro preventivo per beni riconducibili ad attivita' delinquenziali di stampo mafioso, ma anche a quelle di gruppi legati allo spaccio di stupefacenti. E' la prima volta che la legge viene applicata nel Chietino. Secondo quanto emerso dalle indagini, illustrate stamani a Vasto in una conferenza stampa dal comandante della polizia tributaria delle Fiamme Gialle di Chieti, il tenente colonnello Gabriele Miseri e dal capitano dei carabinieri di Vasto, Giuseppe Loschiavo, due dei soci che gestivano il locale, Alessio Maccarone, 33 anni, di Vasto e Gaetano Milano, 30 anni, di Casalnuovo (Napoli), tuttora in carcere perche' coinvolti nell'inchiesta antidroga denominata 'Zeus' su un lucroso giro di stupefacenti tra Napoli e il Vastese, avrebbero immesso denaro di dubbia provenienza nel capitale del ristorante. Indagini su questo aspetto sostenute dai riscontri contabili della Guardia di Finanza che ha eseguito accertamenti sulla capacita' contributiva dei due indagati. Il ristorante, ora affidato ad un curatore giudiziale, non chiudera' i battenti: la procura gia' pensa di affidarlo, dopo l'eventuale confisca, ad una cooperativa di giovani.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore