Una Città Sotto Scacco Incapace di Risolvere i Propri Problemi

10 Ottobre 2023   08:53  

Il problema della microcriminalità aquilana è un problema complesso che, come al solito, la politica e le istituzioni stanno affrontando "di pancia" per tentare, la prima, di accontentare il proprio elettorato, la seconda di salvare il salvabile di una situazione esplosa unicamente perchè lede "lo struscio" della nuova borghesia cittadina.

Perchè diciamocelo francamente se questi ragazzotti non si fossero stabiliti sotto i portici di San Bernardino, ma si fossero dislocati in una zona più periferica e lontana dalla vista della città che fa shopping nessuno ci avrebbe dato più di tanto peso (sono anni che viviamo in una città degradata e ridotta ad una serie di case su una statale e solo adesso ci rendiamo conto che la nostra "meglio gioventù" è cresciuta senza regole).

Ma i più diranno che il problema non esiste, che è molto limitato, che le altre città stanno peggio (come ha dichiarato il primo cittadino aquilano a più riprese), oppure che è colpa delle case famiglia che ospitano i ragazzini extracomunitari, sopratutto nord africani, senza genitori ed affidati alle cure delle istituzioni.

Oppure che in realtà va tutto bene perchè la classifica del Sole24ore dice questo o quello, beh vediamola questa classifica e mettiamoci a paragone con una metropoli vera, con Roma, la Capitale.

La classifica sulla qualità della vita vede L'Aquila come una specie di paradiso interra, 100 su 108 (maggiore è meglio), ma andando a guardare bene troviamo che su 100mila abitanti abbiamo i 2/3 degli Omicidi Colposi di Roma, gli omicidi su incidente stradale sono 2,1, Roma ha 1,9!

Continuando Roma risulta una città con meno denunce di minacce che L'Aquila (98,9 contro le locali 124,7), ci sono poi le percosse con 19,2 per la Capitale e 20,2 sotto al Gran Sasso.

Per il traffico di stupefacenti Roma ha un 88,4, ma la tranquilla città dei novantanove ha il suo buon 48,8 (più della metà!).

Infine quello che in molti non si aspetterebbero, a Roma le estorsioni sono 31,1, a L'Aquila 21,2.

E l'usura? che poi è un reato che difficilmente si segnala alle forze dell'ordine, beh L'Aquila e Roma sono entrambe allo 0,3.

Da segnalare anche il primo posto in classifica nazionale per il capoluogo abruzzese sulla violazione della proprietà intellettuale 2,1, contro uno 0,3 della Capitale.

Ovviamente la classifica prende molte altre sfaccettature della cronaca odierna, ma nei reati contro la persona, quelli più raccapriccianti, L'Aquila è molto vicina se non superiore ad una delle tre metropoli italiane, se fossi nel prefetto, nel questore e nel sindaco due domande me le farei al netto della cagnara politica che a pochi mesi dalle elezioni regionali vi continuerà a sussurrare nell'orecchio ciò che più darà sfogo alla vostra frustrazione, ma che è fondamentalmente inutile ad una soluzione di un problema così complesso.

Vi lascio a tre modi di affrontare la questione, il comunicato stampa del Prefetto, in perfetto burocratese, quello della Lega che, scoprirete, ha già emesso sentenza e quello di Forza Italia che, invece di portare soluzioni in quanto partito di governo (cittadino) rinfaccia le presunte colpe della sinistra garantista.

In tutto questo proprio la sinistra tace... o magari son io che non riesco a sentirla.

 

Riunione di Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica

Nella mattinata odierna alle ore 10.30 in Prefettura si è svolta una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal Prefetto, per la disamina, tra l'altro, della cornice generale di sicurezza nella città capoluogo.

All'incontro hanno partecipato il Sindaco dell'Aquila, Pierluigi Biondi, accompagnato dagli Assessori Laura Cucchiarella, Fabrizio Taranta e Manuela Tursini, il Presidente dell'Amministrazione provinciale, il Questore e i Comandanti provinciali dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza.

Il Consesso, movendo dal più recente episodio della rissa consumatasi nel centro storico della città capoluogo nella sera di sabato 7 ottobre, ha proceduto a una preliminare ricognizione delle esigenze emergenti in ambito cittadino sul piano delle sicurezza urbana per valutare un'intensificazione dei servizi di intervento da parte delle Forze dell'ordine nelle aree e nei punti ritenuti più sensibili.

Il Prefetto, raccogliendo in questo la condivisione valutativa del Sindaco dell'Aquila e dei vertici territoriali delle Forze dell'ordine, ha sottolineato che una risposta efficace all'esigenza di sicurezza della comunità debba essere integrata e multifattoriale e non possa prescindere da un potenziamento mirato anche degli interventi di prevenzione e di educazione alla legalità, in considerazione della rilevata giovane età di chi risulta coinvolto nei fatti di rissa e di violenza.

Nel solco di un'interlocuzione già aperta con gli Uffici giudiziari minorili competenti, infatti, la Prefettura ha già valutato l'avvio di percorsi condivisi di formazione nei confronti di minori in accoglienza presso le case - famiglia.

E' stata sentita, tra l'altro, la Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni, che risulta aver interessato l'Amministrazione regionale per la definizione di un regolamento sui parametri applicabili all'accoglienza dei minori nei centri dedicati, soggetti all'attività di verifica e di controllo.

 

Lega L'Aquila, emergenza sicurezza: "Bene tavolo prefettura, ora controllo costante su case famiglia"

“Gli amministratori della Lega aquilana, alla luce degli episodi di vandalismo e di violenza, di maleducazione e microdelinquenza, che il centro storico ha vissuto negli ultimi mesi per colpa di incontrollate bande di minorenni di origine nordafricana, ha tenuto da subito alta l’attenzione nelle sedi opportune riguardo la pericolosa dimensione che il fenomeno stava iniziando ad assumere, anzitutto attraverso la predisposizione di atti concreti quali la realizzazione della rete di videosorveglianza, l'aumento del numero dei Vigili Urbani e l'ampliamento delle aree in cui sarà possibile comminare il DASPO urbano. Se è vero che il capoluogo d’Abruzzo in tutte le classifiche nazionali risulta essere una delle città più sicure d’Italia, è vero anche però che in alcune zone della città i fenomeni di microdelinquenza stanno progressivamente aumentando. E non possiamo ignorare che il minimo comune denominatore di questi ultimi sia l’origine extracomunitaria, in particolar modo nordafricana, nonché la minore età degli autori. Si parla infatti, in quasi tutti i casi segnalati, di minori non accompagnati ospitati in alcune case famiglia del territorio. È per questo che nell’incontro del tavolo della sicurezza svoltosi in prefettura abbiamo voluto, per voce dei nostri assessori, sottolineare insieme al sindaco Pierluigi Biondi e al prefetto l’importanza di dare il via proprio a uno stretto controllo sulla gestione delle case famiglia che ospitano questi minori stranieri. Auguriamo quindi buon lavoro alle autorità competenti che siamo sicuri vigileranno attentamente, come fatto finora, affinché tutte le regole vengano rispettate in maniera più stringente all’interno di questi istituti. Per quanto di competenza dei nostri amministratori comunali, la Lega L’Aquila proseguirà con il lavoro all’interno dell’Amministrazione cittadina per impedire che il centro storico diventi il parco giochi di questi teppisti”. Così in una nota gli amministratori leghisti della città de L'Aquila.

 

Comunicato a firma del gruppo consiliare di Fratelli d'Italia in consiglio comunale e dal coordinamento cittadino di Fratelli d'Italia

"Sorprendono le posizioni di alcuni esponenti di centrosinistra che sventolano l’allarme sicurezza in città puntando l’indice contro l’immigrazione incontrollata, soprattutto se si ripensa a quanto (non) fatto dai vari governi che si sono succeduti alla guida del Paese. È forse il caso di ricordare loro, a partire dal consigliere monogruppo di Azione, che proprio il suo leader, Carlo Calenda, era autorevole esponente del Partito democratico quando si è consentito che fosse attuata una politica dei ‘porti aperti’ a chiunque.

Dov’era il consigliere Enrico Verini, con il suo collega Gianni Padovani che all’epoca era anche componente dell’assise civica, quando nel 2016 il governo ha deciso la chiusura del carcere per i minorenni dell’Aquila, costringendo i magistrati, il personale amministrativo e il personale addetto alla sorveglianza a operare in condizioni precarie? Noi ricordiamo distintamente che il ministro fosse Andrea Orlando, il cui consigliere politico era l’attuale senatore del Pd Michele Fina. Colui, cioè, che fino a poche settimane fa era anche segretario regionale di quel partito con cui Azione ha deciso di allearsi in vista delle prossime elezioni regionali in Abruzzo.

E proprio sfogliando il programma di Calenda, si scopre come l’agenda di Azione sia sovrapponibile a quella dell’estrema sinistra attraverso la proposta di permessi facili, sanatorie e Ius Scholae.

Solo qualche giorno fa un autorevole esponente della loro area politico-culturale come Giuliano Amato ha fatto un appello sostenendo che non bisogna solo accogliere coloro che fuggono dalle guerre ma tutti i migranti economici, ci piacerebbe sentire cosa ne pensano Verini e Padovani.

I partiti di centrosinistra continuano a fare ideologica propaganda mentre il governo Meloni in pochi mesi ha predisposto il Piano Mattei - che punta, tra le altre cose, a ridurre le partenze dal nord Africa – iniziando così l’inversione di rotta in tema di accoglienza e prevedendo, nel decreto flussi 2023, che sia consentita una immigrazione legale e necessaria al nostro Paese e alla sua economia.

L’amministrazione comunale, all’Aquila, ha concentrato da anni le proprie attenzioni per cercare di contrastare illegalità e violenza. Come? Stanziando 4 milioni di euro per un capillare sistema di videosorveglianza, estendendo l’applicabilità del Daspo urbano, aumentando gli standard per l’accreditamento delle case famiglia, promuovendo e finanziando progetti specifici di prevenzione sul disagio giovanile, chiedendo il potenziamento dell’organico della Questura reso possibile grazie al ripristino della stessa nella ‘prima fascia’ proprio con un provvedimento del governo Meloni, e predisponendo l’assunzione di nuovi vigili urbani.

L’allarme sicurezza non viene certo sottovalutato, proprio per questo il centrodestra ha messo in campo azioni che daranno risultati nel medio periodo. Nel frattempo, ribadiamo la nostra fiducia alle Forze dell’ordine e al Prefetto che non hanno mai fatto mancare il loro supporto in questa emergenza. Ricordiamo, infatti, che tutti coloro che si sono resi responsabili di comportamenti criminosi sono stati prontamente assicurati alla giustizia.

È ora di smetterla con la narrazione di una città violenta o, addirittura, abbandonata a se stessa: qualche fenomeno, pur odioso, non può macchiare l’immagine che negli anni L’Aquila si è guadagnata, quella cioè di una città sicura come confermato anche dalla classifica sulla qualità della vita del Sole24Ore che la vede al terzo posto in Italia."


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