DOSSIER: gli italiani che non leggono libri

Voltare pagina?

26 Gennaio 2009   16:40  

Dovunque si bruciano i libri, si finisce per bruciare anche gli uomini, osservava Heinrich Heine. In Italia non c'è il rischio che vengano bruciati libri e neanche gli uomini.  Semplicemente i libri non vengono letti molto poco,  e tutt'al più vengono acquistati come soprammobile cartaceo per dare un tono al salotto. Anche questa è un italica emergenza , come la criminalità, micro, macro, estemporanea od organizzata. Che trae alimento anche dalla mancanza di cultura. Per non dire ignoranza grassa del popolo e dei governanti, come ai tempi dei Vicerè in Sicilia, narrati dal romanzo di Federico De Roberto. 

In Abruzzo la nuova giunta ha annunciato che bisognerà tagliare una buona fetta di fondi pubblici, per ripianare il debito della sanità. La cultura è, tanto per cambiare la fetta più a rischio.  Si spera che però prendano a cuore il problema rappresentato dal fatto che si legge troppo poco, anche nella nostra Regione, in tempi in cui sarebbe invece importante voltare pagina. (FT)

 

DOSSIER -  GLI ITALIANI E LA LETTURA

Venti milioni di non lettori: noia e mancanza di tempo libero i motivi principali
Venti milioni e 300mila persone (il 37% della popolazione di 6 anni e più), non hanno letto neanche un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista.
I non lettori sono soprattutto uomini (il 41,6% rispetto al 32,7% delle donne) e adulti (oltre il 36% nella popolazione di 55 anni e più, con un picco del 69,7% tra gli anziani di 75 anni e più); prevalgono tra le persone con basso titolo di studio (il 57,4% delle persone che possiedono la licenza elementare o nessun titolo non hanno letto neanche un libro nei 12 mesi precedenti l’intervista), tra i ritirati dal lavoro (53,8%), le casalinghe (43,2%), gli operai (44,1%) e i lavoratori in proprio (40,7%). La noia della lettura è la motivazione principale (29,8%); seguono la mancanza di tempo libero (25,2%), il preferire altri svaghi (19,6%), i problemi di vista, i motivi di salute, l’età anziana (14,5%), il preferire altre forme di comunicazione (11,6%), la troppa stanchezza dopo aver lavorato, studiato o svolto le faccende di casa (10,1%). Vengono scarsamente indicate motivazioni quali il costo eccessivo dei libri (5,5%), la complessità del linguaggio contenuto nei testi (4,2%), il non avere un posto tranquillo dove mettersi a leggere (0,7%) o l’assenza di librerie ed edicole vicino casa (0,8%) o di biblioteche (0,7%).
E’ interessante, inoltre, notare che l’8,3% dei non lettori (pari a 1 milione e 700mila persone) dichiara come motivazione di “non lettura” il non saper leggere o il leggere male; in particolare, questa motivazione raggiunge il massimo tra i bambini da 6 a 10 anni (16,8%) e tra gli anziani di 65 anni e più (12,4% tra 65-74 anni e 16,1% dopo i 75 anni).
La graduatoria delle motivazioni della “non lettura” è quasi analoga per maschi e femmine ma, mentre i primi indicano più delle donne il poco tempo libero (27,4% contro 22,6%), il fatto di annoiarsi (34,1% dei maschi rispetto al 24,6% delle femmine) e di preferire altri svaghi (24,2% rispetto al 14,1% delle donne), le donne segnalano maggiormente i motivi di salute e l’età anziana come impedimento alla lettura (19,4% contro il 10,4% degli uomini) e il non saper leggere o il leggere male (10,6% rispetto a 6,5%).
Un’alta concentrazione di persone tra i 25-54 anni (quelle più coinvolte nel mondo del lavoro) ha dichiarato di non avere tempo libero per leggere (con valori che superano il 40%), mentre i motivi legati alla salute e alla vista riguardano chiaramente l’età anziana (48,7% tra gli ultra settantacinquenni). La stanchezza dopo lo studio e il lavoro sono invece prerogativa dei giovani di 11-24 anni (circa il 12%) e degli adulti di 25-54 anni (oltre il 14%).

Sono soprattutto i laureati e le persone con il diploma superiore a dichiarare di non leggere per mancanza di tempo libero (rispettivamente il 49,3% e il 42,9%) e perché troppo stanchi dopo aver lavorato, studiato o svolto le faccende domestiche (circa 15%). Le persone con la licenza elementare o nessun titolo segnalano più della media il non saper leggere o leggere male (15,2%) o il modo difficile in cui sono scritti i libri (5,9%). I diplomati e le persone con la licenza media, infine, dichiarano più degli altri di preferire altri svaghi (rispettivamente 24,3% e 23,6%) e altre forme di comunicazione (circa 13%).

Gli studenti che non leggono indicano come primo motivo la preferenza per altri svaghi (35%), seguito dalla mancanza di tempo e dal disinteresse (entrambi oltre il 29%), mentre per gli occupati il motivo fondamentale è la mancanza di tempo (48,8%) .

Più del 12% delle famiglie non possiede neanche un libro in casa

Nel 2006 l’84,1% delle famiglie dichiara di possedere libri in casa: il 62,6% delle famiglie possiede in casa al massimo 100 libri (il 32,5% fino a 25 libri, il 30,1% da 26 a 100 libri), meno di un quarto dichiara di possederne più di 100 (21,5%), mentre il 12,3% dichiara di non possederne (pari a 2 milioni e 800mila famiglie).


Le differenze sociali: leggono di più laureati, dirigenti, imprenditori, liberi professionisti e impiegati
Il titolo di studio posseduto influisce fortemente sui livelli di lettura: si va da un massimo del 91% tra i laureati ad un minimo del 40,1% tra chi possiede una licenza elementare o non ha nessun titolo di studio. Le differenze si mantengono costanti anche a parità di età. Livelli di lettura superiori alla media si evidenziano tra dirigenti, imprenditori e liberi professionisti (79,1%), direttivi quadri e impiegati (80,4%), e, ovviamente, studenti (82,1%). Al contrario, i più bassi livelli di lettura si ritrovano tra i ritirati dal lavoro (44,4%), gli operai (53,4%) e le casalinghe (54,9%).


Si leggono più libri nel Nord meno nel Sud
Si legge di più nel Nord-ovest (67,5%) e nel Nord-est (66,9%), mentre nel Sud e nelle Isole la percentuale di lettori è di circa il 50%. In posizione intermedia si colloca, invece, l’Italia centrale (62,3%). Se si prendono in considerazione le regioni e le province autonome, al primo posto si colloca Trento (73,9%), seguita da Bolzano (73,2%), dalla Valle d’Aosta (69,5%), dal Friuli-Venezia Giulia (69,0%) e dalla Lombardia (68,7%); agli ultimi posti si collocano Basilicata (50,2%), Calabria (49,6%)e Sicilia (48,3%).

Le tipologie di lettori di libri

La quota più consistente di lettori è quella dei lettori nel tempo libero (30,4%). Segue la tipologia “mista” dei lettori (sia nel tempo libero sia per motivi professionali e/o scolastici-13,4%) e infine quella lettori per motivi esclusivamente professionali e/o scolastici (solo il 4% della popolazione). Esiste infine un segmento di popolazione che, pur non considerandosi lettore, ad ulteriore domanda ha dichiarato di aver letto comunque qualche libro. Alcune tipologie di libri, come le guide turistiche o i libri per la casa, non sono considerati tali da queste persone che quindi, pur leggendo, non si percepiscono come lettori.

Questi individui, definiti “lettori morbidi” rappresentano il 12,8% della popolazione di 6 anni e più.

Alcune differenze emergono tra le varie tipologie. I lettori solo nel tempo libero sono soprattutto donne (35,2% rispetto al 25,2% dei maschi), persone tra i 20 e i 64 anni (oltre il 30%), diplomati (il 42,3% dei diplomati legge solo nel tempo libero), direttivi, quadri e impiegati (40,2%) e casalinghe (34%).

Il genere di libri letti: i romanzi al primo posto

I romanzi sono i libri più letti nel tempo libero (con rispettivamente il 51,4% e il 42,6% di lettori), seguiti dai libri per la casa (27,2%), dai gialli, noir (27,1%), dalle guide turistiche (26,7%), dai libri umoristici (24%) e dai libri di scienze sociali o umane (23,7%).

La graduatoria per genere di libri letti è diversa tra i due sessi. Gli uomini leggono soprattutto romanzi italiani e stranieri (rispettivamente 42,3% e 36,1%), guide turistiche (28,1%), libri di scienze sociali (27,1%) e umoristici (26,3%). Anche le donne prediligono i romanzi italiani (58,2%) e i romanzi stranieri (47,4%), seppur con percentuali decisamente superiori agli uomini, seguono, poi, i libri per la casa (40,3%), i gialli, noir (27,2%), le guide turistiche (25,7%) e i romanzi rosa (22,4%)

Fonte Istat

L'illustrazione è tratta da : www.ilpianetalibro.it


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