Roberto, disabile e i suoi genitori: in tre in una S.T.A.N.Z.A.

Terremotati che si lamentano

09 Marzo 2010   10:41  

Roberto Fluttuante, aquilano, ha perso casa con il terremoto. Laureato in economia, dipendente dell'Enel, Roberto a causa della disabilità fisica, e di una recente frattura del femore, ha bisogno di continua assistenza da parte dei genitori, che prima del terremoto vivevano in una casa vicina alla sua.

Dopo il 6 aprile Roberto è stato per mesi in un albergo della costa teramana, poi è tornato a L'Aquila in una casa su ruote messa a disposizione dell'azienda,infine si è trasferito in un container collocato a Monticchio lungo l'Aterno, che gli ha prestato un amico. Sempre insieme ai genitori.

In estate anche Roberto ha compilato il questionario della Protezione civile e ha indicato come opzione un appartamento del progetto C.A.S.E., specificando i le sue particolari esigenze, in primis quella di dover vivere insieme ai genitori, o a breve distanza.

Il 27 febbraio l'assegnazione avviene, a Coppito 3, ma per Roberto è un'amara sorpresa: la sua nuova casa, per chissà quanti anni a venire, è un monolocale con un bagno non adatto alle sue esigenze da disabile. Un monolocale dove deve vivere insieme ai due genitori in pochi metri quadrati, senza nessuna privacy.

I genitori devono dormire in un divano letto, dall'altra parte della stanza, dietro un mobile trasformato in parete divisoria,  si è sistemato Roberto. Era molto meglio, insomma, il container dell'amico con vista fiume. La Protezione civile come noto è andata via da L'Aquila tra gli applausi a fine febbraio. Il problema di Roberto, come quelli di tantissimi altri terremotati, ora se li dovrà risolvere il Comune dell'Aquila.

FT

 

 


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