Uffici pubblici da Teramo all'Aquila e da Pescara a Chieti con la riorganizzazione delle Province?

12 Luglio 2012   14:02  

Si prefigurano clamorosi risvolti anche in Abruzzo dalla revisione della spesa pubblica portata avanti dal governo di Mario Monti. Il piano, oltre all'accorpamento delle Province, prevede infatti anche la concentrazione di tutti quegli uffici pubblici che attualmente hanno sede nei capoluoghi di Provincia come prefetture, uffici del demanio e del catasto, strutture decentrate di competenza ministeriale.

Uffici che, secondo i piani, dovrebbero seguire i capoluoghi delle nuove Province, quelle frutto di fusione. In Abruzzo dovrebbero essere dimezzate: da quattro a due, con l'accorpamento di Pescara e Chieti e di Teramo e L’Aquila.

Con la conseguenza che gli uffici di Teramo potrebbe trasferirsi all'Aquila e quelli di Pescara a Chieti. Una ipotesi che ha per certi versi del clamoroso e che ha già innescato sentimenti campanilistici forse mai sopiti.

Il piano delle nuove Province allargate interesserebbe in Abruzzo circa 7mila impiegati pubblici calcolando anche Motorizzazioni e Agenzie delle entrate.

Mentre i burocrati studiano ipotesi e scappatoie, si anima il dibattito, anche e soprattutto sul web, ma non solo.

A Pescara non ci pensano neppure a diventare "succursale" di Chieti, ma anche i teramani rifuggono da ogni ipotesi di accorpamento con L'Aquila.

La riorganizzazione delle Province, comunque, sembra sempre più una scappatoia all'italiana: eliminarle sarebbe troppo, allora le si riduce. Col risultato che le funzioni restano, i dipendenti anche, i costi, quindi, pure.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore