25 associazioni ambientaliste chiedono approvazione ddl contro criminalità ambientale

16 Dicembre 2014   11:07  

Subito i delitti ambientali nel Codice penale. Un 'cartello' di 25 associazioni, promosso da Legambiente e Libera, lancia l'appello per approvare il ddl contro la criminalita' ambientale fermo al Senato da mesi.

Mai piu' disastri ambientali impuniti. Terra dei fuochi, Marghera, Taranto, Gela, Eternit, Valle del Sacco, Quirra: l'Italia - dicono le associazioni - non puo' piu' attendere.

Con l'inserimento nel Codice penale dei delitti ambientali, in primis quelli di inquinamento e disastro, sara' possibile aiutare magistratura e forze dell'ordine ad assicurare alla giustizia i colpevoli di gravi reati ecologici e mettere un freno alle lucrose e - ad ora sostanzialmente impunite - attivita' dell'ecomafia e della criminalita' ambientale.

Il cartello (tra associazioni di cittadini, di studenti, di categoria e comitati), lancia l'appello al Senato indirizzato al presidente Pietro Grasso e ai presidenti delle commissioni giustizia e ambiente, Nitto Palma e Marinello, per una rapida approvazione del disegno di legge sui reati ambientali nel Codice penale, per mettere finalmente un freno a un'attivita' criminale che con 30 mila reati accertati all'anno oggi frutta a chi delinque oltre 16 miliardi di euro, a danno della sicurezza e della salute di tutti i cittadini e dell'economia sana.

Oggi, infatti, chi ruba una mela al supermercato puo' essere arrestato in flagranza perche' commette un delitto, quello di furto, mentre chi inquina l'ambiente no, visto che nella peggiore delle ipotesi si rende responsabile di reati di natura contravvenzionale, risolvibili pagando un'ammenda quando non vanno, come capita molto spesso, in prescrizione.

"Oggi, finalmente - affermano le associazioni - possiamo dare una svolta a questa situazione: nel febbraio 2014, infatti, la Camera dei deputati ha approvato a larghissima maggioranza un disegno di legge che inserisce 4 delitti ambientali nel nostro Codice penale: inquinamento e disastro ambientale, trasporto e abbandono di materiale radioattivo e impedimento al controllo. Il testo, pero', e' inspiegabilmente fermo da mesi al Senato, per alcuni limiti tecnici che sarebbero facilmente superabili con poche modifiche.

Approvarlo prima possibile rappresenterebbe, invece, una pietra miliare nella lotta alla criminalita' ambientale, garantendo una tutela penale dell'ambiente degna di questo nome e, soprattutto, assicurando strumenti investigativi fondamentali per le forze dell'ordine e la magistratura. Serve un ultimo sforzo, perche' non c'e' piu' tempo da perdere.

In nome di quel popolo inquinato che attende da troppo tempo giustizia, e' giunto il momento che ciascuno si assuma le proprie responsabilita' davanti al Paese", hanno dichiarato i firmatari dell'appello.


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