6 aprile a L'Aquila: infuriano le polemiche alla vigilia della giornata del silenzio

Il 6 aprile 2011 si avvicina. Il centro storico dell'Aquila immota manet, insieme a tanti borghi del cratere, con le sue macerie, i puntellamenti che cominciano a stagionare, in attesa che la ricostruzione prenda il via. Il 6 aprile oltre al giorno del silenzio e del ricordo, prima di tutto delle 309 martiri morti, dovrebbe esse un giorno di unità, umiltà e buoni proposti.

Le premesse però non vanno in questa direzione come dimostrano prima le polemiche su una eventuale presenza a L'Aquila del presidente del consiglio, lo stesso giorno dell'udienza del processo che lo vede imputato. Poi le polemiche a distanza tra la Fondazione 6 aprile per la vita, che riunisce i parenti delle vittime e l'assessore comunale Marco Fanfani.

Questi i fatti: La fondazione aveva presentato un programma auto-organizzato della commemorazione con fiaccolata, con le bandiere della citta' dell'Aquila insieme a quelle del Giappone, santa messa a Collemaggio, convegno sulla prevenzione, concerto del conservatorio Casella. E aveva sottolineato il presidente della Fondazione Vittorini: ''Non vogliamo politici in passerella, diciamo si alla sola presenza del Presidente della Repubblica in rappresentanza di tutti gli italiani". Ovvero sgradita la partecipazione anche di tutte rappresentanti politici regionali, provinciali e comunali se non in veste di privati cittadini.

A seguire anche il Comune, con l'assessore Marco Fanfani ha presentato il suo di programma, che alle iniziative della fondazione 6 aprile, aggiunge un concerto dei Solisti Aquilani, proiezione di cortometraggi a Piazza Duomo, la presentazione ad Onna del masterplan per la ricostruzione del borgo. E ha sottolineato l'assessore Fanfani: '''Chiunque parteciperà lo farà da privato cittadino non da politico."

L'iniziativa però non è affatto piaciuta alla Fondazione che in una nota al vetriolo afferma ''riteniamo indegno il comportamento del Comune dell'Aquila che si è appropriato delle iniziative della Fondazione e ne ha distorto e sminuito il significato, per riacquistare quella visibilità e quella credibilità che non riesce ad ottenere con il proprio lavoro.''