A L'Aquila il sindaco di Cuenca (Spagna) per studiare i progetti di recupero del centro storico

22 Marzo 2011   16:03  

Si è svolto stamani, in Comune, un incontro tra il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente e una delegazione della città gemellata di Cuenca (Spagna).

Erano presenti il sindaco di Cuenca Francisco Javier Pulido, il capo dei Vigili del Fuoco della città spagnola Pablo Del Olmo, il consigliere comunale Maurizio Capri, che ha la delega ai rapporti con le città gemellate, e il presidente del consiglio comunale Carlo Benedetti.

La delegazione è venuta in visita all’Aquila per visionare le metodologie attuate rispetto alle opere di messa in sicurezza del centro storico e avviare un confronto sulle ipotesi di restauro dei monumenti, dal momento che, come ha spiegato lo stesso sindaco Pulido, il Comune di Cuenca coordina il comitato delle 13 città spagnole patrimonio dell’Unesco, tra cui figurano Cordoba, Toledo e Santiago de Compostela, ed è pertanto interessato e direttamente coinvolto in progetti ad ampio raggio di recupero e valorizzazione dei centri storici e del patrimonio storico artistico che vi insiste.

“Nel centro storico - ha spiegato Cialente al collega spagnolo - sono ormai pressoché ultimate le opere provvisionali di messa in sicurezza, i cosiddetti puntellamenti. A oggi vi sono 700 cantieri aperti, quasi tutti in via di ultimazione nell’arco dei prossimi tre mesi, anche se vi sono dei ritardi nelle frazioni, che verranno prontamente colmati. Questa fase, dunque, si concluderà in giugno e nessuno pensava che sarebbe stato possibile. Visitando la città - ha aggiunto Cialente - avrete modo di rendervi conto, di come la ricostruzione leggera sia stata ampliamente avviata e quasi conclusa. La riparazione degli edifici più danneggiati dal sisma, quelli cioè che erano stati inseriti in categoria E, invece segna il passo ed è praticamente ferma. Basti pensare che, negli ultimi quindici giorni, agli uffici comunali sono state presentate, in media, non più di tre pratiche al giorno. Questo avviene perché è intervenuta una struttura commissariale che ha tolto ogni competenza al Comune e si è fermato tutto. Ci sono tre miliardi di euro disponibili, ma è tutto bloccato. La ricostruzione del centro storico sarà un processo complesso e costoso e non abbiamo ancora linee e indirizzi chiari, né certezza dei finanziamenti. La mia preoccupazione - ha concluso Cialente - è una sola. Quella cioè che, come avvenuto purtroppo nel caso di altri terremoti verificatisi in Italia, come in Friuli, Umbria o Irpinia, si ricostruisca, sì, ma impiegando troppi anni, con la conseguenza che i centri storici vanno progressivamente a morire e le città si rilocalizzano definitivamente nelle periferie. Per questo sono arrivato a dimettermi, per sollevare l’enorme problema legato alla governance della ricostruzione e alle norme che ne disciplinano il processo e ne scandiscono i tempi”.


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore