"Fuori le prove o niente firme!" Così l'Arco reagisce di fronte alla raccolta di firme organizzata da altre associazioni dei consumatori per azioni di risarcimento nei confronti di chi avrebbe fatto bere acqua inquinata dai rubinetti dei pescaresi.
ARCO continua a chiedere conto pubblicamente, si legge in un comunicato stampa, di queste affermazioni non con supposizioni ma con risultati di analisi certificate da laboratori accreditati Sinal. Secondo Arco, a verifiche effettuate, non risulta la presenza di sostanze inquinanti nei rubinetti dei cittadini pescaresi.
Si assiste piuttosto, secondo l'associazione, ad una orchestrazione mediatica sulla pericolosità delle acque del rubinetto che porta solo ad incrementare l'uso improprio e dannoso per gli interessi economici dei consumatori di acque minerali. Il rischio, continua Arco, è quello di una vera e propria turbativa di mercato, che coincide ogni volta con la stagione estiva.
(AGI)