Abruzzorinasce: per Natale riaprono 23 chiese aquilane

30 Ottobre 2009   11:36  

Sono 23 le chiese lievemente danneggiate dell'arcidiocesi di L'Aquila che verranno ristrutturate entro Natale nell'ambito dell'accordo siglato, alla fine di luglio, tra ministero dei Beni Culturali, Conferenza episcopale italiana e arcidiocesi con la collaborazione della Protezione Civile.

Il numero degli interventi e' stato anticipato al SIR da Luciano Marchetti, vicecommissario della Protezione Civile con delega ai Beni Culturali

'Per quanto riguarda 14 chiese - spiega Marchetti - e' gia' stata indetta la gara d'appalto che si chiudera' tra una settimana cosi' da permettere l'avvio dei lavori. Altre seguiranno nelle prossime settimane. In totale pensiamo di poter arrivare a 23 chiese riaperte entro Natale'.

Gli edifici su cui saranno effettuati gli interventi appartengono quasi tutti a piccoli paesi e frazioni lontano dal centro storico del capoluogo. 'La spesa complessiva per renderle agibili - continua il vicecommissario - e' nell'ordine di 3 milioni di euro che saranno finanziati dallo Stato'.

La ristrutturazione, precisa Marchetti, 'dipende dalle ricorse disponibili che devono essere messe a disposizione dal commissario per la ricostruzione'.

Per quanto riguarda il centro storico di L'Aquila, il vicecommissario ha confermato che saranno necessari 'almeno 10 anni' per completare la ricostruzione 'anche se nei piccoli borghi meno danneggiati i tempi potranno essere piu' rapidi'.

Intanto nel capoluogo, come in molti borghi, a quasi 7 mesi dal terremoto, la zona rossa e' ancora inaccessibile e nessun progetto di ricostruzione e' ancora stato elaborato. Unidici squadre dei Vigili del Fuoco sono ancora impegnate nel recupero delle opere d'arte e nei puntellamenti 'per cui sono stati gia' stanziati 20 milioni di euro'.

'Spetta ai comuni - ha spiegato Marchetti - perimetrare le aree di interesse architettonico ed elaborare i progetti di recupero da presentare alla Sovrintendenza'.

Questa lentezza negli interventi, secondo Marchetti, e' dovuta alla eccezionalita' della situazione. 'Per ritrovare una tragedia di questa portata - spiega Marchetti - bisogna tornare indietro al terremoto di Messina. Questo significa che vi sono una serie di procedure e normative per gli interventi che devono essere elaborate e su cui stiamo lavorando.

Alcune linee guida sono gia' state redatte, ma e' necessario tradurle nel concreto. Con tutta probabilita' - conclude - credo che i primi interventi di ricostruzione possano partire in primavera ma molto dipendera' dalla velocita' delle amministrazioni e dalle risorse disponibili'.


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