Abruzzoturismo.it, altra scommessa persa dell'assessore Di Dalmazio

14 Luglio 2011   06:30  

Ci dispiace dover constatare che, come al solito, gli errori del pubblico nessuno li paga.

Settimana scorsa abbiamo fatto chiaramente vedere come l'approccio ad internet per il turismo "pubblico" abruzzese sia nettamente sbagliato e di come il turismo che vive soprattutto di internet, dei last minute, dei prezzi speciali su web di offerte di gruppo (tipo Groupon) in Abruzzo sia assolutamente sottosviluppato, nonostante le ingentissime risorse assegnate dai nostri politici.

Mauro Di Dalmazio, l'assessore regionale al ramo, alla nostra inchiesta "ha fatto spallucce", potete vedere la sua intervista qui, e se su Facebook adesso dice che nessuno ci avrebbe scommesso (ma al Tourism Day diceva diversamente) vogliamo capire come giudica l'insuccesso del "portale" www.abruzzoturismo.it .

Il concetto stesso di portale su internet è ormai superato da decenni, oggi si cercano le cose con i motori di ricerca, non sui portali. Internet prima di Google era ingestibile e per trovare qualcosa c'erano i portali che racchiudevano una vasta serie di informazioni, si accedeva al portale e si restava lì a girare sulle notizie dello stesso.

Oggi con l'avvento dei motori di ricerca e con Google, si accede al motore, si inserisce una chiave di ricerca e si trova ciò che si vuole, ma questo all'assessore nessuno l'ha detto.

Infatti le cose per il turismo abruzzese vanno male su internet, ma comunque "mal comune mezzo gaudio" l'Abruzzo è in compagnia di altre grandi regioni che, comunque, con i loro portali non "sfondano" il web, ma rimangono relegati al cosiddetto traffico di rimbalzo imbalsamati in scarsissimi aggiornamenti e pochissima interazione.

Vediamo che l'Abruzzo è comunque molto staccato sia dalla Sardegna che dall'Emilia Romagna, al livello delle Marche che con la campagna di "Dustin Hoffman" ha investito moltissimo e poco più sotto c'è la regione Calabria, presa ad esempio come spauracchio dallo stesso Di Dalmazio.

In definitiva non si capisce perchè investire tanti e tanti soldi in progetti che non hanno ritorno per il turismo locale, 1,8 milioni di euro per un claim (uno slogan), il portale e il profilo Facebook sono risorse buttate al vento.

Cambiamo prospettiva e mettiamoci in gioco.

Abruzzo24ore.tv è un sito che tutti i giorni fornisce informazione oggettiva e gratuita agli abruzzesi e che, bontà vostra, è ormai il sito news più visitato d'Abruzzo.

Mettiamo a paragone i nostri risultati in termini di REACH (cioè visite). Risulta evidente che raggiungiamo un pubblico decisamente maggiore solo con il nostro sito (per non parlare degli oltre 28mila fan su Facebook) di utenti interessati all'Abruzzo, abruzzesi e non.


(Confronto tra abruzzoturismo.it e abruzzo24ore.tv negli ultimi 6 mesi)

E' ovvio che si potrebbe dire "ma agli abruzzesi perchè parlare dell'Abruzzo?"

Frase scontata e superficiale, in questo momento di crisi economica molti studi dicono chiaramente che la gente resta vicino casa, magari toccata e fuga, magari un parco dei divertimenti, magari affitta un ombrellone in spiaggia o va in un parco naturale, ma lo fa cercando di spendere meno e meglio.

Quindi perchè invece di spendere denari su denari in progetti ambiziosi e senza futuro non si approfitta dei tanti (mica solo del nostro) siti d'informazione e non abruzzesi, gratuiti, che danno un ottimo servizio alla comunità abruzzese all'estero e in patria, permettendogli anche di "respirare" un po'?

Perchè a questi si lasciano le briciole ed invece si finaziano le TV e i giornali locali con contratti megagalattici?

Perchè si partecipa alle fiere e poi si fanno dei bei proclami sul successo incredibile della nostra regione nelle stesse?

Perchè queste cose non possono avere un riscontro oggettivo e certificato, anche qui internet è ancora avanti, sul web si ha riscontro e si viene scoperti e perciò ad internet vanno solo le briciole

La rete la si vuole debole e prona!

Luca Di Giacomantonio

 

VACANZE: 9 ITALIANI SU 10 PRONTI A PRENOTARE ON LINE L'HOTEL
Risparmiare, confrontare i prezzi e avere piu' informazioni, a partire dalle foto: questi i motivi principali che spingono gli italiani a prenotare una vacanza su Internet. Secondo una ricerca condotta dall'Istituto Piepoli, 9 italiani su 10 sono pronti ad acquistare on line l'albergo delle ferie, l'88% il biglietto aereo, l'85% quello ferroviario e il 75% l'intera vacanza. Lo studio, effettuato tra il 30 giugno e il 5 luglio attraverso 500 interviste via web su un campione di eta' compresa tra i 18 e i 55 anni, rivela che 6 italiani su 10 hanno gia' acquistato on line l'hotel, 4 su 10 l'intera vacanza e solo 1 su 10 non ha mai comprato via internet. L'87% di chi prenota sul web sceglie come destinazione l'Italia: in cima alla classifica la regione Toscana (1 italiano su 3) seguita da Puglia e Veneto; ultime Campania e Abruzzo. In Europa regine indiscusse delle prenotazioni on line sono Spagna (31%) e Francia (31%), seguite da Gran Bretagna e Irlanda (27%) e Germania (16%). Meta consolidata fuori dall'Europa, gli Stati Uniti. Il 71% di chi prenota on line lo fa per vacanza, il 25% sia per motivi di lavoro sia per vacanza e solo il 4% per motivi professionali. Determinanti nella individuazione dell'albergo delle vacanze sono i giudizi di precedenti ospiti che lasciano post sul web con descrizioni particolareggiate, consigli, suggerimenti, indicazioni preziose; al secondo posto la possibilita' di risparmiare; il 65% del campione ha giudicato "buoni" gli hotel prenotati on line, contro il 23% che li ha trovati "ottimi" e il 12% "soddisfacenti". (AGI)


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