#AdunataAlpini2015, Fioravanti (M5s): "La tribuna della vergogna"

19 Maggio 2015   15:05  

Domenica sera si è concluso un evento che, senza ombra di dubbio, farà da termine di paragone con qualsiasi altra manifestazione, passata presente o futura, da tenersi presso la città dell’Aquila risultando inevitabilmente vincitore senza peccare di presunzione. 

Francamente in pochi, forse solo chi aveva già partecipato a qualche precedente edizione,  avrebbero immaginato ciò che l’ottantottesima adunata degli alpini è riuscita a donare alla cittadinanza aquilana; non vogliamo sottolineare l’aspetto, seppur ingente, dell’indotto economico bensì tutto ciò che hanno donato agli aquilani a livello morale come, ad esempio, la forza di sapere di non essere soli a lottare contro chi si dimentica troppo facilmente della nostra situazione. 

Cose che non riesci a comprare con i soldi.

C’era, però, da aspettarselo considerando che molti di questi protagonisti erano già arrivati nel capoluogo di regione, per un’occasione tutt’altro che gioiosa, ad aiutarci nel momento peggiore della nostra storia cittadina e di quella di tutti i comuni del cratere sismico; parliamo ovviamente del 6 aprile del 2009. 

Vivere fino in fondo questi giorni fantastici in loro compagnia è stato e sarà qualcosa di indimenticabile che rimarrà indelebilmente impresso nella nostra memoria. 

Per capirlo sarebbe bastato osservare, oltre a tutto il resto, le reazioni dei cittadini nella giornata di domenica presso la sfilata conclusiva dell’evento, dove i gruppi alpini di tutta la Nazione esprimevano, con caratteri cubitali impressi negli striscioni, la loro solidarietà, la loro vicinanza agli aquilani i quali li ripagavano con ciò che più avrebbero desiderato ovvero applausi e lacrime. 

Poi lo sguardo va inevitabilmente verso quella tribuna d’”onore”, gremita, escluse le autorità militari, di esponenti politici locali (alcuni con boyfriend al quale non regaleremo neanche una citazione ma lo annoveriamo tristemente tra le "autorità") che dei ritardi sulla ricostruzione, denunciati a gran voce anche dagli stessi striscioni degli alpini, sono tra i principali responsabili e il momento gioioso si trasforma in rabbia pur non riuscendo a rovinare complessivamente una kermesse così emozionante.  

Già; perché in quella tribuna tra note presenze e note assenze, tra cui annoveriamo anche quella ingiustificata della senatrice Blundo,  c’è quanto di più ipocrita possa stridere con lo spirito di protezione del cittadino proprio degli alpini sempre disposti a dare anche la vita per i propri connazionali al contrario di coloro che, sedendo in quegli spalti, sono lì a rappresentare chi i diritti del cittadino li calpesta quotidianamente senza chiedere scusa. 

 Ci tenevamo ad informare la cittadinanza che, al contrario della Blundo e di qualsiasi altro esponente regionale e nazionale del M5S, gli attivisti aquilani invece c’erano eccome; con il cuore e con lo spirito nel rivedere la propria città superaffollata di educatissimi ospiti anche a far semplice presenza e conoscenza di questi splendidi forestieri disposti a regalarci sorrisi e ad ascoltare con estrema attenzione i reali problemi e i reali responsabili dello stallo della ricostruzione del capoluogo.

Ci piace pensare di aver contribuito anche in minima parte all’ispirazione dello striscione che abbiamo scelto di mettere in evidenza con questa nostra nota. 

 Se ci verrà data la possibilità di fare qualcosa, qualsiasi cosa per far sì che tornino per la novantanovesima adunata la faremo con il cuore e senza chiedere nulla in cambio come è nel nostro stile e come è anche nel loro.  


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