Asrem segnala grave emergenza medica, 59 incarichi vacanti sulle 16 postazioni territoriali 118; avviata selezione per copertura con medici convenzionati e pensionati.
Il documento dell’Asrem conferma l’assenza di 59 medici a tempo indeterminato nelle 16 postazioni territoriali del servizio 118 in Molise, su un organico previsto di 96 unità.
Le sedi più critiche si trovano a Cerro al Volturno, Frosolone, Sant’Elia a Pianisi, Castelmauro e Montenero di Bisaccia, tutte sprovviste di sei specialisti; seguite da Agnone, Venafro e Campobasso (vie Toscana e Montegrappa) con quattro assenze ciascuna. Anche Santa Croce di Magliano (tre posti), Isernia, Bojano, Trivento, Larino dispongono solo di due medici in servizio. Postazioni come Riccia e Termoli hanno un solo medico assegnato.
Per tentare di arginare questa persistente criticità (già denunciata ad aprile con soli 30 medici attivi), l’Asrem ha trasmesso alla Regione Molise l’avviso destinato alla pubblicazione sul Burm, per la copertura a tempo indeterminato dei 59 incarichi di 38 ore settimanali. Nel contempo, l’azienda, vista la difficoltà a reperire personale, ha consentito la partecipazione anche di medici in pensione per ruoli di libero-professionista, e bandito incarichi per ortopedia, traumatologia e pediatria.
La scarsità di camici bianchi ha indotto l’Asrem a disporre l’adozione sperimentale del modello “India”, in alcune postazioni prive di medico, gestite da equipaggi composti da infermiere, autisti e soccorritori. La misura ha scatenato reazioni da parte dei medici del 118 e del Sindacato Medici Italiani, che hanno denunciato la svalutazione del ruolo medico e l’assenza di adeguata formazione, evidenziando come l’assenza di un medico sull’ambulanza rappresenti un grave rischio per le zone più isolate.
Il direttore generale Asrem, Giovanni Di Santo, ha difeso le decisioni di inquadrare medici con rapporto convenzionale e prorogare accordi con i medici di base convenzionati per coprire emergenze, ma riconosce la necessità di una riorganizzazione strutturale del servizio.
Secondo l’allarme lanciato dal dott. Giancarlo Totaro, medico in servizio a Termoli, la situazione è “una débâcle”: il sistema rischia il collasso, compromettendo la copertura h24 e la tempestività degli interventi in caso di emergenze critiche quali ictus o infarti.
In una situazione già complicata, le dimissioni recenti e i prossimi pensionamenti rischiano di aggravare ulteriormente un quadro sanitario al limite. Gli operatori chiedono che siano messe in campo misure urgenti, come reclutamento accelerato, incentivi o rinnovo delle convenzioni, al fine di salvaguardare la presenza di medici sul territorio, elemento indispensabile, secondo i sindacati, per evitare lo ulteriore spopolamento delle comunità.