Agende Rosse di Borsellino a L'Aquila il 6 marzo

Salvatore Borsellino: resistenza

05 Marzo 2010   12:11  

'Avevo pensato di organizzare la prossima manifestazione delle Agende Rosse a Bologna. Avevo scelto quella città, nella quale è ancora aperta e non si sanerà mai la ferita lasciata aperta il 2 agosto 1980 nell’edificio della Stazione dalla bomba  che causò l’ennesima strage di Stato di questo nostro disgraziato paese, perché simbolo anche questa di Verità nascoste e di Giustizia negata e perché raggiungerla sarebbe stato meno difficile per le tante persone che ogni volta, armati solo delle loro Agende Rosse, affrontano ogni tipo di disagi per confluire lì dove si combatte una nuova battaglia della nostra RESISTENZA.

Ma poi mi ha scritto Lilli Centofanti, la sorella di uno dei ragazzi morti nella Casa dello  Studente de L’Aquila per una strage causata si da un evento naturale come il terremoto del 6 aprile 2009, ma che è anche questa una strage di Stato perché se quell’edificio fosse stato costruito con più cemento e meno sabbia, se i pilastri fossero stati messi nel posto giusto e in numero sufficiente, se quell’edificio fosse stato sgomberato, come l’aggravarsi del pericolo e i sintomi sempre più evidenti dello scatenarsi della furia di uno sconvolgimento della natura prevedibile e previsto avrebbe richiesto, se la gravità della situazione non fosse stata tenuta nascosta, forse oggi si piangerebbero meno morti e un numero minore di vite, ancora all’inizio del loro cammino, sarebbero state spezzate.

Il 6 aprile i politici andranno a fare le loro ignobili passerelle e a recitare il loro immondo spettacolo in una città che è stata militarizzata per impedire a quel poco che resta dell’informazione libera in Italia di vedere cosa vi sta succedendo, in una città nella quale vengono occultate le manfestazioni dei comitati dei cittadini nate per protestare contro le deportazioni di massa di un popolo lontano dalle proprie case e dalla propria vita, contro le tendopoli trasformate in campi di concentramento, contro lo smantellamento di quelle stesse tendopoli non quando non erano più necessarie ma quando era necessario dimostrare all’opinione pubblica che i tempi previsti erano stati rispettati, contro l’assegnazione dei lavori di ricostruzione a ditte in sospetto di collusioni mafiose e l’estromissione dai controlli degli amministratori locali.

Un luogo di dolore è stato trasformato in un set per permettere al capo del governo di sfruttare politicamente a proprio vantaggio una tragedia, una tragedia vera, bagnata di sangue vero, non di sangue che si coagula in pochi istanti e che non macchia le camicie, di ferite vere, non di ferite da truccatori cinematografici che si rimarginano miracolosamente, che miracolsamente si spostano e che miracolsamente scompaiono dopo che la scena è stata girata e la rappresentazione ha raggiunto il suo scopo.

Tutto è diventato un set, per far fare la messa a Ratzinger pare che il governo abbia speso duecentomila euro per trasportare una chiesa di legno da Cinecittà a L’Aquila. In una lettera a sua moglie Andrea Gattinoni, attore di cinema e di teatro, racconta quello che gli ha detto un ragazzo: “quello che il governo sta facendo sulla loro pelle è un gigantesco banco di prova per vedere come si fa a tenere prigioniera l’intera popolazione di una città senza che al di fuori possa trapelare niente” .

A L’Aquila i Magistrati stanno portando avanti le indagini per verificare le responsabilità  di questa tragedia e individuarne i colpevoli e hanno cominciato ad emettere i primi avvisi di garanzia, adesso, come da copione, cominceranno ad attaccarli, a delegittimarli, sono altri magistrati da difendere, altri giudici a cui dobbiamo fare da scorta prima che sia troppo tardi.

Una nostra amica, una delle nostre compagne di lotta, mi ha scritto: “la tua presenza a L’Aquila ha un significato profondo. E’ un luogo di dolore oppresso dalle bugie di uno Stato che vuol far credere al mondo di avere risolto tutto, quando in realtà stanno aggiungendo sale alle ferite di tutti quei bambini, di tutte quelle donne e di quegli uomini, di tutte le persone anziane lasciate senza una identità, una identità che avevano faticosamente costruita nel corso della loro vita.”

Amici miei, compagni di tante battaglie, partigiani della NUOVA RESISTENZA, ho ancora una volta bisogno di voi, la VOSTRA presenza a L’Aquila è importante, prendete le vostre Agende Rosse, portate tutti una fiaccola, organizzate pullman, macchine, furgoni, camions, treni, c’è una nuova battaglia da combattere, la gente dell’Aquila, dei paesi dell’Abruzzo, ha bisogno di noi, ha bisogno di GIUSTIZIA, ha bisogno di VERITA’ e noi saremo a L'Aquila a combattere, per i nostri morti, per la GIUSTIZIA, per la VERITA’, per IL NOSTRO PAESE.'

Salvatore Borsellino


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore