Al via l'iter per 22 zone franche in Italia, ma non c'è L'Aquila

In Abruzzo inserito un quartiere di Pescara

28 Ottobre 2009   16:07  

Il ministro dello Sviluppo economico, Claudio Scajola, ha firmato i contratti con i sindaci delle citta' interessate per dare l'avvio a 22 zone franche urbane. "Grazie a questo provvedimento - ha spiegato il ministro in conferenza stampa - puntiamo a triplicare il numero delle imprese in quei territori e a quadruplicare l'occupazione. La dotazione finanziaria stanziata per l'avvio delle zone franche e' pari a 100 milioni di euro, destinati alla copertura delle agevolazioni fiscali e contributive (su Ires, irap, Ici e contributi previdenziali) per un periodo di durata complessiva fino a 14 annualita'". A beneficiarne, ha proseguito, "le micro e le piccole imprese, con un massimo di 50 addetti che si insedieranno o manterranno la propria attivita' in quartieri e aree disagiate dei comuni interessati. Le agevolazioni partiranno dal primo gennaio 2010, creeranno occasioni di business che coinvolgeranno fino a 1.000 imprese locali, offrendo nuove opportunita' di impiego". Ma il provvedimento prevede anche la creazione di una zona nelle aree dell'Abruzzo colpite dal terremoto: "Altri 45 milioni vanno a finanziarie uno specifico progetto di zona franca destinata a sostenere la ripresa economica e occupazionale nelle aree abruzzesi colpite dal sisma", ha precisato Scajola. Mentre per il futuro, ha sottolineato, "oltre a potenziare quelle gia' individuate, contiamo di istituire altre zone franche urbane utilizzando i 50 milioni annuali previsti dalla legge 'Sviluppo' per incrementare progressivamente la loro distribuzione territoriale". L'obiettivo, ha affermato il ministro, "e' ridurre il divario socio-economico tra Nord e Sud del paese e costruire un'Italia piu' equa e coesa". Delle 22 zone franche, 18 saranno infatti nel Mezzogiorno. Il modello italiano, ha concluso Scajola, intende replicare "la positiva esperienza francese sviluppata fin dal 1997. Il bilancio in Francia e' stato estremamente positivo, visto che dal 1997 al 2001 il numero di imprese e' raddoppiato e quello degli occupati triplicato".

Anche un quartiere del Comune di Pescara sara' tra i primi a beneficiare in Italia delle agevolazioni fiscali e contributive stanziate dal Governo Berlusconi per la creazione di piccole e micro imprese e, quindi, favorire l'occupazione. Il via libera alle "zone franche urbane" e' stato dato oggi dal ministro dello Sviluppo Economico, Claudio Scajola, nel corso della cerimonia per la firma dei contratti con i sindaci dei Comuni interessati. Con l'autorizzazione della Commissione Europea, sono stati infatti sbloccati i fondi necessari all'avvio del progetto portato a termine dal Ministro dello Sviluppo Economico. Cosi', dal prossimo gennaio, per le aree disagiate di 23 comuni italiani saranno operative agevolazioni fiscali e contributive per la creazione di nuove attivita' economiche nelle micro e piccole imprese, grazie ad una dotazione finanziaria iniziale di 100 milioni di euro. In particolare, alla zona franca urbana di Pescara andranno circa 4,3 milioni di euro. "Con la consegna al Paese delle Zone Franche Urbane si irrobustisce ulteriormente l'impalcatura del Piano straordinario per il Sud, voluto dal Governo Berlusconi", ha precisato il ministro Claudio Scajola, cui e' affidato il coordinamento del Piano. "Per la prima volta in Italia", ha continuato Scajola, "prevediamo per i quartieri piu' piccoli e degradati d'Italia un sostanzioso pacchetto di agevolazioni per incentivare la nascita di nuove imprese fino a 50 addetti, per aumentare l'occupazione e rivitalizzare aree degradate. Gia' dalle prossime settimane una task force del Ministero mettera' a disposizione degli imprenditori delle 22 zone interessate le istruzioni necessarie per beneficiare delle diverse agevolazioni. Il rigore e la trasparenza adottata per l'individuazione dei quartieri svantaggiati con la collaborazione delle Regioni", ha concluso il ministro, "ha gia' permesso di notificare e di ottenere, in tempi molto rapidi, l'autorizzazione della Commissione Europea. Due risultati importanti e nient'affatto scontati, ottenuti grazie all' azione svolta da questo ministero nella corrente legislatura". Le agevolazioni al momento riguardano 22 aree urbane, localizzate in 23 Comuni (la zona franca di Massa e Carrara e' a cavallo tra i due Comuni). Inoltre, per sostenere la ripresa economica e occupazionale nelle aree colpite dal sisma, il decreto Abruzzo ha stanziato ad oggi 45 milioni di euro che andranno a finanziarie uno specifico progetto di Zona Franca Urbana per l'Abruzzo. Nel dettaglio, le piccole imprese beneficeranno di esenzioni fiscali e contributive (Ires, Irap, Ici e previdenza) sino a 14 annualita'. La Legge Sviluppo incrementa la dotazione annuale per il potenziamento delle Zone Franche Urbane di ulteriori 50 milioni di euro annuali, anche per consentire l'individuazione di altre aree svantaggiate. Le 22 Zone Franche Urbane, selezionate tra 64 proposte sulla base di una serie di indicatori di disagio socio economico, sono le seguenti: Catania, Gela Erice in Sicilia; Crotone, Rossano e Lamezia Terme in Calabria; Matera in Basilicata; Taranto, Lecce, Andria in Puglia; Napoli, Torre Annunziata e Mondragone in Campania; Campobasso in Molise; Cagliari, Iglesias e Quartu Sant'Elena in Sardegna; Velletri e Sora in Lazio; Pescara in Abruzzo; Massa e Carrara in Toscana e Ventimiglia in Liguria. Questa la ripartizione delle risorse per ciascuna Zona Franca Urbana.


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