Al via la nona legislatura. L'Abruzzo osserva e spera

Cronaca della giornata al consiglio

27 Gennaio 2009   17:56  

La nona legislatura della regione Abruzzo comincia con un minuto di silenzio, per ricordare le vittime dell'Olocausto nella giornata della memoria.  Un applauso risuona nella nuova aula consigliare del palazzo ex Gil, inaugurato un anno fa  e mai utilizzato perché non accessibile  ai disabili. Una sede molto elegante che  ospita un sezione museale con splendidi reperti archeologici dell'Abruzzo italico, e nello stesso tempo dotata di dispositivi tecnologici consoni l'Abruzzo del 2009, come il sistema di voto elettronico.    

PRIMI VOTI, PRIMI STRAPPI NELL’OPPOSIZIONE, PRIMI SIT-IN DEGLI  OPERAI E AMBIENTALISTI

Presiede il consigliere anziano Antonio Prospero, e si procede subito all'elezione  a scrutinio segreto del presidente del consiglio regionale. Come indicato dal presidente Chiodi , viene eletto Nazario Pagano con 36 voti, 7 le schede bianche una nulla. Il Pd vota con la maggioranza e consuma un primo strappo con l'Italia dei valori e la sinistra della coalizione. con grande disappunto di Carlo Costantini. Afferma un emozionato Pagano: “Quella che ci attende è un sfida importante. dobbiamo affrontare con intelligenza e coraggio una spaventosa congiuntura economica, interventi efficaci e tempestivi nonostante le scarse risorse".

La conferma delle parole fuori il palazzo, dove è in corso un sit-in dei lavoratori della Micron, della Compel, del  variegato movimento civico contro il Centro Oli. Testimoni di crisi industriali da risolvere e di impegni elettorali che dovranno essere onorati.

Dentro, dopo un brindisi nell’ufficio di presidenza e incontri di corridoio più o meno segreti,  si procede con l'elezione dei due vicepresidenti del consiglio e dei consiglieri segretari. Ne spettano rispettivamente due alla maggioranza due alla minoranza. 

Si consuma il secondo strappo nell'opposizione. Il Pd converge con l'Udc e taglia fuori l'Italia dei valori. Vengono così eletti per la minoranza, come vicepresidente, Giovanni D'Amico del Pd e come consigliere segretario Luciano Terra dell’ Udc. Per la maggioranza nessuna sorpresa  come già indicato viene eletto vicepresidente vicario Giorgio De Matteis dell'Mpa e Alessandra Petri di An come  consigliere segretario.  

OPPOSIZIONE IN DISORDINE SPARSO 

Tensione nelle file dell’opposizione. Carlo Costantini   interviene denunciando   denunciando "la rigidità del Pd nel trovare un accordo con l'Italia dei Valori per l'ufficio di presidenza, dopo che lo stesso Pd a nostra insaputa si era accordato per sostenere Pagano. Ho colto la rigidità tipica riscontrata in campo nazionale quando si doveva votare un esponente dell'Italia dei Valori e faccio l'esempio della commissione Rai e della presidenza della regione Abruzzo e sappiamo tutti come è andata a finire". Costantini ha evidenzia l'esigenza che la collettività venisse a sapere che il Pd abusivamente ha  utilizzato i 250 mila voti espressione della coalizione di centrosinistra per fare un accordo con l'Udc ed estromettere l'Idv dall'ufficio di presidenza nonostante l'Udc in Sardegna sia al fianco di Berlusconi contro il candidato di centrosinistra". Camillo D'Alessandro risponde che non c'é stato nessun inciucio con il Pdl "ma che il Pd ha inteso votare il presidente Pagano che è una figura terza per un motivo istituzionale". "Abbiamo votato ben sapendo che dopo la elezione Pagano avrebbe svolto la sua funzione super partes, in quanto all'accordo sul consigliere segretario dell'Udc l'unico motivo é dare rappresentanza ad una forza che sta all'opposizione".  

Sull'argomento è intervenuto anche il capogruppo dell'Udc Antonio Menna che ha avuto un battibecco con Costantini nel momento in cui ha spiegato che anche all'altro gruppo di opposizione, l'Idv, sarebbe toccata una carica prestigiosa. A quel punto Costantini e gli altri consiglieri dell'Idv hanno rumoreggiato sottolineando che non deve essere certo Menna a dare l'incarico all'Italia dei Valori 

IL DODECALOGO DEL PRESIDENTE CHIODI

Prende alla fine Gianni Chiodi. ."Siamo quella classe dirigente e politica - esordisce il neopresidente- che deve riconquistare la fiducia degli abruzzesi, che deve restituire dignità' all'impegno politico".  Passa poi ad illustrare i dodici punti del suo programma di governo.  Tende la mano all’opposizione e parla di comuni valori, di interesse collettivo. La situazione è drammatica, ma non darò la colpa chi mi ha preceduto, guarderò avanti.  Fa  molto più rumore un albero che cade di mille che stanno crescendo, aggiunge. E i nuovi germogli sono per Chiodi la sobrietà dei comportamenti, l'elevazione del dibattito politico. Cita Carlo Marx: l'uomo è figlio delle condizioni sociali e politiche in cui nasce.  Un appello a tutti gli abruzzesi: l'unica casta non è quella della politica. Tutti devono fare la loro parte. Un passo indietro e due avanti per risolvere la crisi.  Un lungo e dettagliato discorso programmatico quello di Chiodi, in cui si ribadisce il no al centro oli,  controlli rigorosi per le cliniche private. "Occorre  concentrarsi sull' economia della conoscenza, che non fa rima con campanilismo e consorteria”. E poi Chiodi enfatizza l'apertura ad oriente, ai paesi dell'est in crescita economica,nuovo punto di riferimento per l’Abruzzo. Sottolinea  la necessità di aiutare le imprese nella loro internazionalizzazione Servono infrastrutture, aggiunge,  le ferrovie in particolare, e il riferimento è all'ammodernamento della Pescara-Roma. Non serve però, osserva Chiodi, un nuovo aeroporto per L'Aquila o tanti piccoli porti, ma poche, grandi, strategiche infrastrutture per l’Abruzzo. "Il resto è politica del campanile - afferma Chiodi - che dobbiamo superare, perchè rappresenta una zavorra per l'Abruzzo".

Chiodi affronta poi il tema caldo della riduzione dei costi della politica. Elimineremo subito la riduzione delle superfetazioni: vanno ridotte le Asl,  ma è demagogico chiedere subito la Asl unica. si dovrà invece arrivare ad una Ater sola. Chiodi ha o parlare dure sulla Ater: " Non so bene a cosa serva " Le Ater sono sovradimensionate: per gestire 17 mila alloggi e realizzazione di 50 appartamenti all'anno. Serve riforma sul modello della Social housing lombarda. E ancora: riduzione ad una sola anche delle Ato e degli enti gestori. A seguire: fusione delle aziende di trasporto, profonda riforma dell'Arssa. La Fira va liquidata. Controllo rigoroso dei bilanci affidato alla struttura speciale di controllo. 

Chiodi poi parla dei compensi e vitalizi dei consiglieri regionali: "Dirò subito che proporrò una riduzione, ma più convintamente per i vitalizi, i più privilegiati d'Italia. Vanno erogati molti anni dopo,non a 55 anni" I compensi dei consiglieri abruzzesi invece -  osserva Chiodi - sono i più bassi di tutte le regioni d'Italia, ma li ridurrò lo stesso, anche se non lo ritengo giusto”.  La democrazia ha un costo, questo il suo pensiero:  adeguate retribuzioni  invogliano alla politica i migliori, consentono anche ai non ricchi e ai giovani di fare politica. Il vero costo della politica è l'inefficienza, la miriade di società partecipate, che esistono solo per piazzare persone non di grande qualità. Il problema non è il livello degli stipendi, ma il numero di stipendi". Conclude con un annuncio: nella prossima seduta presenterò un codice etico che rappresenterà la pietra miliare di una svolta nei comportamenti e nel modo di far politica in Abruzzo

TORNA IL SILENZIO 

Un minuto di silenzio nel corso dei lavori del consiglio è stato osservato anche per la morte di Antonello Di Renzo, il giovane operaio deceduto oggi a seguito di un incidente sul lavoro avvenuto presso una cava di Lettomanoppello. Non c’è solo il dramma del lavoro che non c’è o che è pagato poco. C’è anche il dramma del lavoro che uccide.   

Il DIBATTITO POMERIDIANO 
Nel pomeriggio si ricomincia con il dibattito, incentrato intorno al discorso programmatico del presidente Chiodi.
 

Ampi apprezzamenti per il discorso di Chiodi da parte di Gianfranco Giuliante, capogruppo del Pdl, “esauriente sia nell’analisi dei problemi sia per le soluzioni prospettate”,osserva. 

Saia del Pdci apprezza il metodo sotteso al programma enunciato da Chiodi, insoddisfacente però il capitolo  dedicato al lavoro e al precariato.

"Non è impossibile un nuovo miracolo abruzzese - afferma Antonio Menna dell'Udc - ma servono riforme coraggiose".  Dagli anni novanta, ricorda l’ex-democristiano,  l'Abruzzo  non ha prodotto ricchezza, ma solo spesa pubblica e clientelismo moltiplicando enti inutili ad uso di fameliche torme di politici nullafacenti  e di giovani raccomandati. Auspica che nella riforma della sanità abruzzese  sia prevista l'aziendalizzazione degli ospedali,    ispettori capaci e indipendenti,  la  riduzione degli organici e del numero delle Asl e dei dirigenti.

Camillo D'Alessandro del Pd annuncia un’opposizione ferma ma costruttiva, fatta di no argomentati e accompagnati da proposte alternative. “Nel suo discorso ci sono molti elementi positivi -  afferma rivolgendosi al presidente - l'attendiamo però alla prova dei fatti. Visto che c'era, però,  poteva riconoscere i meriti della passata legislatura, che alcune importanti riforme le ha già avviate”.

Maurizio Acerbo
di Rifondazione auspica  l'immediata attivazione dell'anagrafe degli eletti. Chiodi aveva citato nel discorso Carlo Marx, Acerbo cita l'enciclica Centesimus annus in cui si dice che viene prima il lavoro e poi l'impresa. E auspica una netta riduzione degli stipendi dei consiglieri, perché è un fatto "che concerne l’ecologia della politica". "Spero siano d'accordo con me i colleghi delle opposizioni", aggiunge con una sfumatura maliziosa.
Le Spa, incalza, sono un mostro giuridico, che uniscono i difetti del pubblico e del privato. Un conto è la liberalizzazione, aggiunge, un conto la  privatizzazione  di monopoli come l'acqua e altri servizi essenziali per i cittadini. Rivolto al Pd conclude: gli accordi trasversali sono la morte della politica.  

Carlo Costantini dell'Italia e i valori apprezza i propositi di riforma degli enti strumentali, dice no ai termovalorizzatori, all'emarginazione dei sindacati, alla privatizzazione dell'acqua, chiede impegno per riottenere dal governo i fondi Fas per la ferrovia  Pescara-Roma, come promesso dal premier Berlusconi. "Del passato - aggiunge rivolto a D'Alessandro -   c'è poco da salvare, non sono d'accordo  con altri colleghi dell'opposizione. "Abbiamo alle spalle otto anni di gestione disastrosa -  spiega Costantini - lei, Chiodi rappresenta un quarto degli elettori, non lo dimentichi mai. E non dimentichi che l'Abruzzo ha una   pessima reputazione a causa di tanti troppi scandali giudiziari". Torna sulla vicenda delle nomine e suggerisce a Chiodi di inserire ne codice etico il buoncostume da parte dell’opposizione di non votare, come nel famigerato caso Villari, le nomine che spettano per statuto all’opposizione. E’ stato infatti il voto del Pdl ad impallinare il candidato dell’Idv Palomba e a consentire l’elezione del candidato dell’Udc Luciano Terra a segretario di presidenza.

Sulla stessa linea Walter Caporale dei Verdi, che torna anche a chiedere i documenti che attestino l'agibilità per i disabili nella nuova aula. E’ stata inaugurata, ma del nulla osta nessuna traccia. Secondo Caporale le rampe di accesso sono ancora troppo ripide, invalicabili in salita per una persona che si muove con il supporto di una sedia a rotelle. E sarebbe comunque costretta a sedersi in un banco isolato da tutti gli altri.
  Apprezza il no al centro oli, ma la petrolizzazione dell'Abruzzo resta una minaccia più generale ed insidiosa. Distanti restano anche le posizioni sulla realizzazione di termovalorizzatori: " Ci sono tecnologie più vantaggiose economicamente e non pericolose, e comunque centrale deve rimanere l'implementazione della raccolta differenziata"

Giorgio De Matteis dell'Mpa auspica una legislatura costituente, ed apprezza lo spirito, tutto sommato costruttivo dell'opposizione. Per  De Matteis è una priorità ed un sogno realizzare il corridoio Tirreno-Adriatico, che da Fiumicino arriva a Pescara e Ortona passando per Roma,. Il che significa trovare i fondi per ammodernare ad esempio viabilità ferroviaria sull'asse Pescara-Roma.
Per quanto  riguarda il debito sanitario da sanare, De Matteis chiede di rivedere le modalità del  piano di rientro, ora eccessivamente oneroso. La cura non può uccidere il paziente.  Dalle grandi crisi possono nascere cose importanti, conclude il consigliere.
 Ed è quello che auspicano anche tutti gli abruzzesi.  Toccare il fondo e continuare a scavare non sembra proprio il caso.

FT

 


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