Alfano, riforma giustizia in tre principi cardine

Al via la separazione delle carriere

05 Marzo 2011   14:18  

IN RIFORMA TRE PRINCIPI CARDINE

Il ministro della Giustizia, Angelino Alfano, ha confermato che la prossima settimana presenterà in Consiglio dei Ministri la riforma della giustizia che "contiene tre principi cardine". "Accusa e difesa devono essere alla pari e quindi devono essere giudicati da un giudice imparziale. Oggi pm e giudici si danno del tu e hanno stessi uffici e uguale Csm", ha spiegato il ministro, indicando la strada della separazione delle carriere nel corso del suo intervento al convegno di Noi Riformatori, in corso ad Avezzano. "Se un magistrato sbaglia - ha proseguito -, come per i medici e gli avvocati deve esserne responsabile". L'ultimo cardine, ha indicato il ministro, è la riforma del Csm perché "se la magistratura deve essere autonoma dai poteri, deve essere anche senza nessuna influenza interna e, quindi, devono essere giudicati da un organismo terzo".

RIFORMA NON PER PREMIER MA PER PAESE SARA' APPROVATA SOLO A FINE LEGISLATURA

Per fare la riforma della giustizia, annunciata già nel prossimo Consiglio dei Ministri, il ministro Alfano ha spiegato che "serve una riforma costituzionale con un lungo percorso". Quindi il ministro, intervenendo al convegno di Noi Riformatori in corso ad Avezzano, ha voluto sottolineare che "si arriverà verso la fine della legislatura e quindi nessuno può dire che il governo fa questa riforma per farne beneficiare Silvio Berlusconi. Entrerà in vigore fra anni e il nostro obiettivo è che serva ai cittadini italiani".

 

DOPO PRIMARIE A TORINO PARTITO NEL DRAMMA

"Con la vittoria di Fassino nelle primarie a Torino, come fanno a dire ora, quelli del Pd, che le primarie non funzionano?": è una delle tante frecciate all'opposizione lanciate dal ministro della Giustizia, Angelino Alfano, nel corso del convegno dei Noi Riformatori che si è svolto ad Avezzano. "Sono nel dramma - ha continuato - perché nel Pd qualcuno teorizza un ex comunista al Quirinale e un ex democristiano a Palazzo Chigi, con un'alleanza che passa con l'Udc?" ha proseguito, citando espressamente Massimo D'Alema. "Ma per fare questo le primarie devono saltare, perché hanno presentato in Puglia Boccia contro Vendola e hanno perso, Pistelli contro Renzi a Firenze, e Pisapia contro Boeri a Milano e il risultato è stato lo stesso, ha perso il candidato ufficiale Pd. Figuratevi - ha detto Alfano quasi ridendo alla platea -, perdono le primarie, e poi vogliono vincere le secondarie". "E ora quindi c'é l'incubo di una vittoria alle primarie di Nichi Vendola: ecco perché dico a chi lavora per sfasciare le primarie del Pd: dopo la vittoria del vostro candidato ufficiale a Torino, come fate a dire che le primarie non vanno bene", ha concluso Alfano.

 

ALLA SINISTRA, NOI NON IL MEGLIO, MA MIGLIORI DI VOI

"Noi non siamo 'il meglio', ma certamente siamo migliori di voi": è una delle frasi 'd'attaccò del ministro della Giustizia, Angelino Alfano, indirizzate alla sinistra dal palco del convegno dei Noi Riformisti ad Avezzano, quasi apertura di una lunga campagna elettorale. "Siamo certi di essere meglio della sinistra - ha detto davanti a circa 400 persone - se leggo quello che dicono di me, quando ti dicono con le loro facce serie che la tua vita è sbagliata, perché loro hanno il 'primato morale' e vorrebbero chiederti 'come fate a sostenere questo Governo?'. Non ti dicono mai invece - prosegue accalorato -, questi professionisti dell'indignazione, come hanno fatto fino al 1989 a essere comunisti, e neanche ti spiegano perché non avevano capito niente della storia...". Quindi, l'attacco frontale all'opposizione: "Noi siamo meglio di voi perché abbiamo tenuto i conti in ordine, fatto opere pubbliche, conquistato credibilità internazionale, fatto riforme, rassicurato mercati, lottato contro le mafie, sequestrato patrimoni... E siamo coesi, e non siamo quel caravanserraglio del governo Prodi, quella sgangherata coalizione guidata dall'ideologia. Ricordate - ha aggiunto Alfano punzecchiando l'orgoglio della platea di centrodestra - quando ci attaccano culturalmente: noi abbiamo gli argomenti e loro l'ideologia che prescinde dalla realtà".

 

 


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