''All' Aquila tutte le imprese sanno che per poter lavorare occorre il santo in paradiso''

Mascitelli propone un Patto etico

18 Gennaio 2012   14:59  

"In Abruzzo c'è un dato inconfutabile: è sempre e soltanto la magistratura a svelare il malaffare e la politica di sinistra e di destra continua a far finta di indignarsi o a far credere che si tratti soltanto di incidenti di percorso, nei confronti dei quali bisogna attendere i tempi lunghi delle sentenze definitive".

Lo ha dichiarato il segretario regionale dell'Idv Abruzzo, sen. Alfonso Mascitelli, al ripetersi, senza soluzioni di continuità, delle nuove vicende giudiziarie che stanno coinvolgendo la regione e che svelano l'attualità di un sistema colluso a tutti i livelli. "La realtà è che ci troviamo di fronte a un sistema di gestione del potere e delle scelte decisionali che si sta trasformando in un cancro che manda metastasi in tutti i settori. Senza distinzioni di colore politico.

All' Aquila tutte le imprese sanno che per poter lavorare occorre il santo in paradiso e nessuno parla. È preoccupante dirlo, ma ancora oggi, e ripeto ancora oggi, in Abruzzo vi sono bandi pubblici di importi consistenti "guidati e pilotati", proroghe milionarie di contratti nelle Asl compiacenti, contratti di assistenza tecnica gonfiati e privi di controllo, spese per la ricostruzione prive di trasparenza e tracciabilità. Non dimentichiamo che Chiodi, presentatosi come difensore della moralità, è al terzo assessore regionale coinvolto in vicende giudiziarie per reati contro la pubblica amministrazione.

Chi ha l'opportunità, in alcuni casi, di svelare il malaffare, come il revisore dei conti Di Nisio, nella Asl di Pescara, sull'appalto del reparto di maternità, viene mandato via nel silenzio di tutti, anziché dare un calcio nel sedere a chi viene intercettato per mandarlo via. Non c'è mafia, ma mafiosità, la cultura del tirare a campare e del far finta di niente, perché così fa comodo a molti. Se vogliamo veramente cambiare pagina e dare un colpo di grazia a questo sistema colluso, noi proponiamo a tutte le forze politiche, sociali, imprenditoriali e agli organi di informazione, un grande Patto Etico per l'Abruzzo.

Un insieme di regole comportamentali scritte e sottoscritte da tutti, capaci di selezionare, filtrare e, laddove serve, isolare, chi sbaglia e chi adotta atteggiamenti e modi di agire che sono il terreno fertile del malaffare. Noi non abbiamo gli strumenti della magistratura, intercettazioni e attività di polizia giudiziaria per fare le nostre denunce, ma almeno usiamo gli strumenti che possono e devono essere a disposizione della politica".


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