Allarme Cgil: con decreto Tremonti a rischio 3mila pensioni

Abruzzo, il sindacato: Regione intervenga su governo

30 Settembre 2010   12:14  

Sono oltre tremila le lavoratrici e i lavoratori abruzzesi che sono stati collocati in mobilita', in seguito ad accordi sindacali stipulati entro il 30 aprile 2010 e che maturano i requisiti per il pensionamento. Tali requisiti per il pensionamento - dice sandro Giovarruscio della Cgil regionale - vengono messi in discussione dal "decreto Tremonti", che prevede il tetto massimo di diecimila unita' in tutta Italia. Da una prima ricerca della CGIL nazionale, i lavoratori che maturano il requisito sono, invece, centomila e quindi 9 lavoratori su 10 per un anno, non prenderebbero ne' l'indennita' di mobilita' ne' la pensione. In Abruzzo questo si tradurrebbe in un peggioramento della crisi sociale, gia' gravata dai trentamila posti di lavoro persi e dai livelli elevatissimi di cassa integrazione straordinaria e cassa integrazione in deroga. Per questa ragione, la CGIL Abruzzo chiede al presidente della Giunta Regionale, all'Assessore al Lavoro, ai Presidenti delle Province, ai Parlamentari abruzzesi di intervenire nei confronti del Governo affinche' elimini la norma prevista nel "Decreto Tremonti", che limita l'accesso alla pensione ad una quota minima dei Lavoratori in mobilita'. Del resto, la norma - concle Giovarruscio - oltre ad essere ingiusta presenta dei profili di illegittimita' poiche' gli accordi sono stati firmati prima del Decreto.


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