Aprerta la stagione della caccia, per gli animalisti troppi favori alle doppiette

17 Settembre 2018   10:15  

Domenica 16 settembre è cominciata ufficialmente la stagione della caccia, anche se in molte regioni è già partita il primo settembre, con le pre-aperture decise dagli enti locali.

Ma se i cacciatori si preparano a sparare a pallini e pallettoni, gli animalisti hanno già cominciato a sparare ricorsi ai Tar, contro gli anticipi della stagione e le autorizzazioni ad abbattere specie a rischio. Sabato 15 le ong anti-caccia si sono ritrovate in piazza Indipendenza a Firenze, per una manifestazione nazionale per chiedere la messa al bando delle doppiette.

La Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente, che riunisce una sessantina di organizzazioni protezionistiche, tra cui Enpa, Lav, Oipa, Lndc e Leidaa, scrive in un comunicato che "anche questa stagione di caccia, dopo le pre-aperture in quasi tutte le Regioni, prende avvio come al solito tra abusi e forzature filo-venatorie praticamente sull'intero territorio nazionale, calpestando morale, scienza e giurisprudenza, con deroghe adottate all'ultimo momento o ancora in assenza di piani faunistici venatori".

"Le Regioni continuano ad emanare calendari palesemente illegittimi - rincara la dose Andrea Brutti dell'Enpa -, che violano consapevolmente sentenze di Tar e di Consiglio di Stato, che ignorano i pareri dell'ISPRA e che concedono sempre più possibilità di sparo. Persino alle specie il cui stato di conservazione è negativo".

In Sardegna le ong sono riuscite a far sospendere il Calendario venatorio che rendeva cacciabile la lepre sarda. In Toscana Enpa, Lac, Lav, Lipu e WWF sono ricorsi al Tar contro la delibera regionale che amplia i periodi di caccia e il numero di specie cacciabili rispetto alle raccomandazioni dell'Ispra (il centro studi del Ministero dell'Ambiente).

La Lipu ha già avviato ricorsi a Tar e Ue contro le proposte di legge della Lombardia per l'uso di richiami vivi e l'autorizzazione a sparare a specie non cacciabili come peppole e fringuelli. Per la Federazione delle ong animaliste, "se vuole davvero il cambiamento, questo Governo fermi la deriva delle Regioni "sparatutto", dove le doppiette, nonostante il nettissimo calo numerico, la fanno ancora e sempre da padrone.

Inflessibile dev'essere la difesa della fauna selvatica, con immediati ricorsi contro le deroghe volute dalle Regioni, secondo la linea delle impugnazioni positivamente seguita nel caso delle leggi delle Province autonome di Trento e Bolzano che autorizzavano la cattura e l'abbattimento di lupi ed orsi".



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