Arcilesbica contro ''il teorema'' di Povia sugli omosessuali

19 Febbraio 2009   10:40  

Scrive l'associazione Arcilesbica "Amazoni" dell'Aquila:

Finalmente il grande pubblico, in prima fila quello omosessuale, ha potuto ascoltare ieri sera dal palco dell’Ariston a Sanremo, la tanto contestata canzone di Povia che fin dal suo titolo, “Luca era gay”, ha dato modo di intuire la chiara, ormai diventata evidente, matrice omofoba. Durante l’ascolto della canzone ci è sembrato che una determinata frase fosse stata inserita appositamente per smorzare i toni della polemica col mondo gay, allorquando Povia ha intonato di non essere stato un malato e di non aver mai frequentato nessun gruppo o psicologo per guarire dall’omosessualità. La frase in questione appariva letteralmente “appiccicata” in tutto il contesto del brano. Rimane comunque nitido l’intento di far apparire a tutto il pubblico come malate, disturbate e provenienti da famiglie disastrate le persone con orientamento LGBT. Ciò neanche a dirlo è estremamente offensivo non solo per i gay, le lesbiche, i trans e i bisessuali, ma è offensivo per una società che si ritiene civile ed avanzata. E’ offensivo non solo per la libertà individuale di qualunque persona ma anche per l’intelligenza di cui sono forniti tutti gli esseri umani che abbiano o meno un orientamento omosessuale. Verrebbe da pensare che l’exploit di Povia con la sua canzone non sia altro che l’ulteriore tassello di una trama che ha come fine ultimo quello di convincere la stragrande maggioranza della gente del fatto che l’omosessualità è una malattia psicologica dalla quale si può e si deve guarire.

“In questa canzone per le persone omosessuali e per le loro famiglie ci sono solo insulti, conditi in salsa melensa come sempre fanno gli ipocriti - afferma Cristina Gramolini, vice presidente nazionale di Arcilesbica - . Compatire gli omosessuali è un modo peloso per dire che non possiamo pretendere diritti, tranne quello di essere curati. E’ un messaggio che mi disgusta. Ringrazio Roberto Benigni che ha ricordato che il male è la stupidità”.

Nessuno può più restare ad “ascoltare” certe nefandezze, nessuno può ritenersi tirato fuori dalla faccenda, poiché il voler ignorare non rende innocenti, ma solo complici.

 

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