Arrestato a San Salvo l’uomo che ha sfigurato con l'acido Lucia Annibali

02 Maggio 2013   09:45  

I carabinieri di Pesaro e Chieti hanno arrestato, a San Salvo, Rubin Talaban, l’albanese di 31 anni ricercato dal 16 aprile scorso dopo il ferimento con l’acido dell’avvocatessa di Urbino, Lucia Annibali, ed è da ieri mattina rinchiuso nel carcere di Vasto.

L’uomo era nascosto in un’abitazione con due connazionali, arrestati per favoreggiamento, e si preparava a partire per l’Albania.

Secondo l’accusa sarebbe l’esecutore materiale dell’aggressione a Lucia Annibali, compiuta insieme ad un secondo albanese, e preordinata dall’ex compagno della donna, l’avvocato Luca Varani, entrambi gia’ arrestati.

Il professionista avrebbe voluto vendicarsi di essere stato lasciato dalla collega, quando lei aveva scoperto che era già fidanzato da anni e in attesa di un figlio.

Di Taleban i carabinieri di Pesaro, guidati dal colonnello Giuseppe Donnarumma, sapevano tutto: anche della fitta rete di complici su cui poteva contare per lasciare l'Italia.

Ai militari e' bastato monitorare alcuni gruppi di suoi concittadini, capaci di organizzare espatri clandestini e molto inseriti nel tessuto criminale italiano, e attendere che si presentasse a chiedere aiuto.

Nei giorni di latitanza, il pregiudicato albanese si era fatto crescere la barba per nascondere il neo che ha sul viso e che lo avrebbe reso facilmente riconoscibile ai controlli di frontiera.

Il piano di fuga sarebbe dovuto scattare ieri, in occasione della festivita' del primo Maggio da San Salvo Marina, mescolato insieme ad altri passeggeri all'interno di un furgone diretto verso l'Est Europa.

Prima tappa a Trieste, approfittando del confine aperto, e poi in direzione sud, verso la Slovenia e poi la costa dalmata e montenegrina, con destinazione finale Scutari, la sua citta' natale.

L'uomo non era armato, ma ha cercato ugualmente di sottrarsi all'arresto, cercando di fuggire da una finestra: e' stato preso e portato in caserma.

Ai militari non ha detto nulla e dopo le formalita' di rito e' stato rinchiuso nel carcere di Vasto, a disposizione dell'autorita' giudiziaria di Pesaro.

L'attenzione degli inquirenti si e' subito rivolta a una lesione al collo, anche questa nascosta dalla barba: e' oggetto di esame per verificare la compatibilita' con l'acido solforico utilizzato per aggredire Lucia Annibali e che, durante la concitazione dell'aggressione, sarebbe schizzato anche addosso al suo aggressore.

Insieme a colui che e' ritenuto l'aggressore dell'avvocatessa Lucia Annibali, sono finiti in carcere, con l'accusa di favoreggiamento, i fratelli Arvid Spahija, 22 anni, e Arlind Spahija, 20 anni, entrambi albanesi nativi di Scutari e pregiudicati.

Ma gli inquirenti hanno un forte interesse investigativo a delineare la posizione di una o piu' persone che possono aver avuto un ruolo in questa vicenda, che e' iniziata ben prima della sera del 16 aprile scorso, quando l'avvocatessa e' stata sfigurata al volto sulla porta della sua casa di Pesaro.

 


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