Assenze in commissione e gettoni di presenza: quei consiglieri che hanno fatto 13...

22 Aprile 2011   08:42  

Commissione in comune, la quinta, presieduta da Enzo Lombardi, consigliere di Forza Italia (a L'Aquila, jurassic park della politica italiana, Forza Italia esiste ancora).

Si discute del nuovo portale del Comune e dell'informatizzazione dell'ente, ed è stato convocato l'assessore competente Giuliano Lalli ad esporre lo stato dell'arte.

Argomento importante, perchè un sito efficiente semplificherebbe la vita ai cittadini alle prese con le mille pratiche della ricostruzione. Una ottimale informatizzazione e messa in rete della burocrazia risparmierebbe non poche imprecazioni e pellegrinaggi tra un ufficio e l'altro.

La notizia però nella città terremotata ieri era un'altra. Ovvero le numerose, consuete e sospette assenze in commissione, dove ogni gruppo consiliare è rappresentato, e che per il Comune dell'Aquila, essendo i gruppi la bellezza di 23, si può parlare di quasi record.

Ieri in commissione c'era solo uno sparuto, si fa per dire , drappello di consiglieri.

Ddal verbale risultavano presenti: il presidente di commissione Enzo Lombardi (Forza Italia), Enrico Verini (Futuro e libertà) Maurizio Capri (Pd), Angelo Orsini ( Alleanza per l'Italia), Giuseppe Bernardi (Sinistra per L'Aquila), Maurizio Leopardi (Udc), Vito Colonna (Alleanza nazionale), Luigi Di Luzio (MPA), Gianni Padovani (Partito socialista europeo), Raffaele Tripoli Cavaliere (Pdl).

Erano invece assenti: Pasquale Corriere, Gruppo misto, Antonio Durante, Partito popolare europeo, Angelo Mancini, Idv, Enrico Perilli, Rifondazione comunista, Luigi Faccia, L'Aquila città unita, Roberto Tinari, Democrazia Cristiana, Alfonso Tiberi, Liberal democratici, Luigi D'Eramo, La Destra, Giuseppe Ludovici, Partito democratico Cristiano.

Perché erano assenti? Qualcuno avrà avuto senz'altro validi e giustificatissimi motivi. Ma la spiegazione che a mezza bocca viene data dai consiglieri presenti è anche un'altra, che lascia un pò l'amaro in bocca, soprattutto in una città tutta da ricostruire e dove i rappresentanti del popolo portano sulle spalle una enorme responsabilità, e dovrebbero dare con il loro quotidiano e proficuo impegno, l'esempio a tutti i cittadini.

Secondo il regolamento la partecipazione ad una commissione dà diritto ad un gettone di presenza pari a 78 euro lordi. Ma oltre una certa percentuale di presenze, oltre più o meno le 13 sedute in un mese, la partecipazione alla commissione avviene a titolo gratuito, senza gettone di presenza.

E allora è consolidato andazzo che il consigliere che ha raggiunto il numero massimo di presenze retribuite in commissione, da quel momento sparisce come una cicala ai primi freddi. 

Certo con i gettoni di presenza non si diventa ricchi, però butta via, con stà crisi.... Del resto è anche per poter godere di questo emolumento che i gruppi consiliari sono arrivati all'astronomico e un pò ridicolo numero di 23, molti dei quali mono-gruppi, cosa che consente al capogruppo (di sè stesso) di poter partecipare a tutte le commissioni.

Uno sconsolato Enzo Lombardi per mercoledi alle 10 ha convocato un'altra seduta di commissione. Non occorre essere Nostradamus per prevedere che anche in quell'occasione si registreranno molte assenze, in quanto appunto molti consiglieri hanno già fatto 13...

A seguire il verbale della seduta di commissione di ieri

COMUNE DI L’AQUILA

COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE

“Garanzia e Controllo”

“Informatizzazione dei servizi comunali e Sito Internet del Comune”

Relazione per il Consiglio Comunale

La Commissione “Garanzia e Controllo”, nell’ambito della propria attività volta a verificare l’efficienza e l’efficacia dell’azione amministrativa del Comune dell’Aquila, ha più volte avuto modo di constatare che una della cause di inefficienza dell’Ente è legata ad una scarsa o nulla informatizzazione e digitalizzazione dei servizi.

Questa carenza, oltre a limitare l’operatività degli uffici in termini di condivisione, consultazione, incrocio e verifica delle informazioni, ha reso più gravoso il rapporto con il cittadino che ancora una volta si è trovato costretto, per ottenere un servizio, a doversi incanalare in procedure macchinose, tipiche di un’amministrazione inaccessibile e non partecipata.

Nella riforma della Pubblica Amministrazione, portata avanti dal Ministro Brunetta, viene più volte ribadito che l’impiego della tecnologia costituisce lo strumento principale per il mutamento delle relazioni fra e con i soggetti pubblici.

Con particolare riferimento alle tecnologie informatiche, la riforma sancisce quattro diritti fondamentali per il cittadino: il diritto all’accesso, il diritto all’informazione ed il diritto alla partecipazione, che viaggia di pari passo con il diritto fondamentale alla trasparenza.

La trasparenza intesa come “accessibilità totale” trova naturale attuazione, nell’era digitale, attraverso la pubblicazione sui siti web istituzionali delle informazioni concernenti non solo ogni aspetto organizzativo dell’Ente ma anche, e soprattutto, ogni aspetto relativo alla possibilità ed alle modalità di accedere direttamente on-line ad un determinato servizio.

La Commissione ha, infatti, rilevato come un sito istituzionale, se bene organizzato, costantemente aggiornato e completo di tutti i contenuti minimi richiesti dalla normativa, specie nella delicatissima fase post-sisma, caratterizzata da uffici comunali dislocati su tutto il territorio e, spesso, sovraffollati, e da cittadini costretti ancora a viaggiare da fuori Comune, avrebbe potuto e, comunque, dovrebbe rappresentare, ora ed anche per il futuro, l’interfaccia ideale di convergenza tra l’esigenza dell’Amministrazione di informare e quella dell’utente di conoscere, partecipare ed usufruire dei servizi dell’Ente. Il sito web, se ben organizzato e supportato da una buona informatizzazione degli uffici, rappresenta lo strumento ideale per garantire i quattro diritti fondamentali sopra richiamati.

La Commissione, pertanto, ha verificato lo stato attuale di informatizzazione dei servizi comunali e la rispondenza del sito istituzionale ai contenuti minimi richiesti dalla legge. La verifica ha dato esiti assolutamente negativi.

E’ risultato, infatti, che l’informatizzazione degli uffici è assolutamente inadeguata. E’ pur vero che le previsioni di cui al D. Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 e successive norme non hanno determinato la necessaria attività organizzativa/programmatica necessaria per la sua più celere attuazione, ma è altresì vero che una Amministrazione solerte ed avveduta non può, comunque, trascurare di fondare ogni azione amministrativa principalmente mediante l’uso di strumenti informatici. Infatti, risultano colpevolmente sottovalutate, prima del sisma, le potenzialità legate all’uso della firma digitale, del documento informatico, della posta certificata, del pagamento informatico fra Pubbliche Amministrazioni ed il cittadino/utente, dell’archivio informatico, del sito istituzionale e, ancor prima, la formazione obbligatoria e specifica dei dipendenti.

Oggi, a distanza di due anni dal sisma, non si è ancora riusciti a recuperare il “vecchio”, informatizzandolo e rendendolo disponibile. Sussistono, purtroppo, gravi difficoltà per aggiornare e rendere efficiente i servizi al cittadino mancando professionalità, strumentazioni, organizzazione e predisposizione mentale e culturale dei dipendenti.

I risultati sono: ritardi, duplicazioni, impossibilità di incrociare, verificare e controllare dati e notizie in possesso dell’Amministrazione con gravi conseguenze sulla corretta istruzione delle pratiche e sul corretto uso dei fondi destinati all’assistenza alla popolazione ed alla ricostruzione della Città e delle frazioni.

La Commissione ha constatato la mancanza di una regia all’interno del Comune. I Dirigenti dei servizi che dovevano essere obbligatoriamente on-line entro una certa data e per i quali era necessario rendere disponibili informazioni per la ricostruzione o per l’assistenza alla popolazione, sono stati indotti a creare siti esterni che, seppur raggiungibili dal sito istituzionale, non condividono con questo alcuna informazione e funzionalità.

I siti esterni, sebbene denotino l’intraprendenza e la volontà dei Dirigenti di avvicinare il più possibile l’Ente al cittadino, di fatto rendono ancora più macchinosa la ricerca di semplici informazioni sul sito istituzionale.

La mancanza di iniziative ed indirizzi di Giunta e l’incertezza sul responsabile del sito determina l’affidamento degli indispensabili aggiornamenti alla buona volontà di pochi che, non disponendo delle necessarie chiavi d’accesso, non possono fare altro che pubblicare le informazioni, indipendentemente dalla loro natura, nella parte centrale della home-page intitolata: “Terremoto: aggiornamenti”.

Esempi emblematici del disservizio sono quello grave che ha riguardato recentemente le auto-denunce Tarsu e quello della pubblicazione di bandi di concorso e di gara nella suddetta sezione nonostante la previsione del D. Lgs. 82/05 “Codice dell’Amministrazione digitale” che obbliga a pubblicarli rispettando le “linee guida per i siti web della PA” previste dall’art. 4 della Direttiva 8/09 del Ministero per la Pubblica Amministrazione e l’innovazione, che obbliga a distinguere « il servizio consultazione dei bandi di gara da quello dei concorsi attraverso due servizi raggiungibili dalla home-page del sito ed indirizzati rispettivamente dalle etichette “Bandi di gara” e “concorsi”».

L’avvenuta recente pubblicazione di concorsi e mobilità nella sezione “Terremoto: aggiornamenti”, pertanto, costituisce una violazione dei principi di trasparenza, pubblicità, accessibilità ed imparzialità della Pubblica Amministrazione e risulta ingannevole nei confronti di chi abbia naturalmente cercato i concorsi sotto la voce “concorsi” e le gare sotto la voce “gare”.

Il confronto sul tema, se da una parte ha evidenziato l’impossibilità di individuare un responsabile delle gravissime carenze ha, peraltro, evidenziato la volontà di tracciare una linea netta tra quello che è stato e quello che dovrà essere.

E’ stata finalmente organizzata una struttura per la gestione del nuovo sito istituzionale con il compito di curarne l’organizzazione e l’aggiornamento nonché la completezza, la veridicità e la non ingannevolezza delle informazioni accessibili.

E’, altresì, auspicabile che il sito venga immediatamente messo on-line.

Altrettanto non si può dire per la informatizzazione dei servizi comunali che, perdurante l’inesistenza di un servizio preposto che ne curi, promuova e coordini l’attività distribuita tra i vari servizi, lascia la sua attuazione alla libera iniziativa dei Dirigenti, i quali, per non incorrere in violazioni normative, si organizzano autonomamente a discapito dell’economia funzionale dell’intero Ente, provocando nel complesso inefficienza, inefficacia, incertezza e lentezza burocratica inaccettabili in una moderna attività amministrativa al passo con i tempi.

Occorre, quindi, l’assunzione di ogni opportuna iniziativa e di adeguati indirizzi della Amministrazione attiva per rendere rispondente la sua attività ai canoni di legge e restituire operatività e produttività agli apparati comunali evitando ulteriori insopportabili disagi ai cittadini-utenti.

Giova qui ricordare la mancata attuazione della delibera consiliare n. 43 del 7 giugno 2010 recante il Regolamento per l’informazione e la trasparenza attraverso il sito internet del Comune che, nonostante l’allocazione nel bilancio 2010 di 50 mila euro, non ha trovato nessuna pratica attuazione.

E’ venuta così meno una sorta di presupposto indispensabile a dare avvio e risolvere il problema dell’informatizzazione degli uffici e della gestione del sito costituito dalle propedeutiche attività di formazione del personale ad iniziare da quello di ruolo.

Su tutto quanto precede la Commissione propone di sottoporre al voto del Consiglio Comunale la presente relazione per consentirne la immediata esecuzione.


Il Presidente della Commissione

Enzo Lombardi


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