Assunzioni revocate all'Università D'Annunzio, i professori ricorrono al Tar

29 Luglio 2011   13:44  

Il 23 maggio scorso il CdA dell'Universita' d'Annunzio ha deliberato la revoca delle assunzioni di 37 professori ordinari vincitori di regolare concorso. I docenti, assistiti dai legali romani Franco Gaetano Scoca e Francesco Vetro', negli ultimi giorni hanno presentato ricorso al Tar Lazio per chiedere l'annullamento della delibera del 23 maggio scorso e dei verbali dei revisori dei conti che rappresentano la base sulla quale il CdA dell'Universita' ha adottato la propria decisione di revoca.

"Riteniamo questi atti illegittimi- spiegano i professori- non solo perche' in contraddizione con le precedenti delibere, ma anche perche' si basano a loro volta su circolari ministeriali che non hanno valenza giuridica in materia di Universita', che di fatto dispongono il blocco del turn over mettendo in difficolta' non solo i professori della D'Annunzio, ma in totale circa 2000 professori vincitori di concorso su tutto il territorio nazionale.

L'aspetto che inoltre reputiamo gravissimo - proseguono - e' che nonostante la richiesta dei Revisori fosse stata di 'sospendere l'efficacia' giuridica ed economica delle assunzioni si sia provveduto addirittura a revocarle, disattendendo la decisione del Senato Accademico del 26 maggio, nella quale i Senatori avevano fermamente ribadito la volonta' di mantenere ferme le assunzioni considerate legittime".

Nel ricorso al Tar Lazio, in particolare, si sottolinea come nelle delibere impugnate si faccia leva su "considerazioni prive di solido fondamento giuridico, non compiendo alcuno sforzo ricostruttivo della vicenda complessivamente considerata, nonche' della disciplina rilevante, e censurando la decisione adottata dagli altri organi senza indicare validi elementi di illegittimita' o di erroneita'".

Altro aspetto evidenziato nel ricorso riguarda la "profonda frattura nell'equilibrio istituzionale del sistema di governo dell'Ateneo, che non esprime piu' un orientamento unisono o unitario, bensi' disarmonico e contraddittorio" e il fatto che "del tutto impropriamente l'Ateneo ha dato inizio a un procedimento amministrativo nonostante l'assenza dei presupposti di fatto e di diritto per l'adozione del provvedimento finale". Infine i Professori chiedono la condanna dell'Universita' al risarcimento dei danni alla vita di relazione e all'immagine determinati dalla revoca.


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