Atessa: rifondazione comunista critica gli accordi Fiom, Fim e Uilm per Honda e Sevel

29 Luglio 2011   16:21  

Rifondazione Comunista critica i recenti accordi sindacali sottoscritti alla Honda e alla Sevel di Atessa.

Sono Marco Fars e Riccardo Di Gregorio, rispettivamente segretario regionale e provinciale di Chieti, a esprimere la posizione del partito: "Apprendiamo che in due dei principali stabilimenti abruzzesi, la Honda Italia e la Sevel - affermano - vengono rimessi in discussione elementari principi di tutela dei diritti e delle condizioni di lavoro. Con la firma di Fiom, Fim e Uilm, alla Honda viene stabilito che la precarieta' e' la soluzione per risolvere la crisi. Su questo principio i sindacati hanno accettato che si puo' essere precari per oltre 7 anni prima di essere stabilizzati, raddoppiando i limiti previsti dal Contratto Collettivo che prevede un massimo di 44 mesi per i contratti precari."

"Allo stesso tempo viene introdotto l'affitto dei lavoratori, che l'azienda potra' usare quando vuole e dei quali potra' sbarazzarsi quando vuole, solo in base all'utilita' aziendale. Si tratta di un'intesa che non puo' essere accettata, perche' da una parte stabilisce la mercificazione dei precari, e dall'altra abbassa le tutele dei lavoratori stabili perche' accentua la competizione dei lavoratori stessi. Sono le deroghe al contratto collettivo che l'azienda voleva. Ci stupisce che la Fiom territoriale abbia firmato questo tipo di intesa alla Honda, visto che a livello nazionale sta conducendo una dura battaglia contro l'accordo del 28 giugno che permette accordi in deroga al contratto nazionale."

"Intanto alla Sevel - proseguono - si inserisce il modello 'Ergo-Uas' quale sistema per organizzare il lavoro. Sappiamo che si tratta di una sperimentazione, ma questo non ci rende tranquilli rispetto alla salute dei lavoratori che lo subiranno. E' bene precisare infatti che l''Ergo-Uas' e' un modello organizzativo che ha quale unica validazione quella della stessa Fiat, che ha interesse ad applicarlo per aumentare i ritmi di lavoro. Un modello la cui sperimentazione e' stata imposta allo stabilimento Sata di Melfi da diversi anni, che nel frattempo ha accresciuto i rischi di malattie professionali. A Pomigliano e Mirafiori era contenuto nell'accordo che e' stato sottoposto al referendum che la Fiom ha definito un ricatto. Invece alla Sevel quello stesso modello viene accettato anche dalla Fiom territoriale, quando la stessa aveva piu' volte, giustamente, rivendicato l'alleggerimento dei carichi e dei ritmi di lavoro.Invitiamo la Fiom, che da sempre sostiene la democrazia in fabbrica, a discutere a fondo tale scelta dando la parola a chi sta sulla linea di produzione".


Oroscopo del Giorno powered by oroscopoore