Atri: al via il festival del reportage

15 Giugno 2010   13:07  

Sta per partire la seconda edizione di Reportage Atri Festival. Dal 17 al 20 giugno la città di Atri sarà la suggestiva cornice del Festival del Reportage, rassegna di respiro internazionale dedicata al giornalismo di testimonianza e d’inchiesta. L’iniziativa è promossa da Regione Abruzzo, Provincia di Teramo, Comune di Atri, Fondazione Tercas e Peliti Associati. La seconda edizione si apre con eventi, presentazioni di libri e inaugurazioni; prosegue fino alla fine d’agosto con dodici mostre fotografiche e installazioni. Durante le quatto giornate di apertura la città di Atri si animerà con serate, spettacoli e incontri che tratteranno il tema del Reportage nei suoi molteplici aspetti: confrontando il linguaggio della fotografia con quello televisivo, la parola stampata e quella pronunciata. Non tanto un convegno quanto una festa in cui la musica e la buona tavola aggiungono il piacere della convivialità alla passione. Il tema di quest’anno è: “Le forme del Tempo”. “Il reportage, oggi” - afferma Toni Capuozzo, Direttore del Festival - “è un prodotto artigiano che viene guardato come si guarda una specie in via di sparizione. Il mondo è diventato un posto più piccolo, in cui tutti presumono di conoscere tutto, in cui ogni notizia si consuma velocemente, bruciando storie e volti. Lo sguardo è diventato un’occhiata sbrigativa. Il giornalismo degli ultimi periodi spesso rimastica le stesse storie. Il reportage rappresenta invece la possibilità di mantenere vive le differenze: un corto circuito che riaccompagna all’origine delle cose. Che succeda con le immagini o con le parole, con i rumori o con il silenzio, non importa: quel che conta è la profondità e l’intimità di uno sguardo e la sua soggettività, che ne fa un prodotto irripetibile. Più i media vanno veloci, più si impreziosisce la lentezza: per questo abbiamo deciso di dedicare il secondo Festival del Reportage di Atri al tema del Tempo”. Nella seconda edizione del Festival, 14 mostre fotografiche di autori di fama internazionale saranno inaugurate il 17 giugno alle ore 20.00 e rimarranno aperte fino al 29 agosto 2010. Il tempo scorre nelle sue molteplici forme e nelle immagini di: Haiti 2010 curata da Annalisa D’Angelo, che racconta, attraverso gli scatti di Paolo Pellegrin, Larry Towell, Bruce Gilden e Peter van Agtmael (fotografi dell’agenzia Magnum Photos) la tragedia che lo scorso 12 gennaio ha messo in ginocchio la Repubblica di Haiti; After A, appunti fotografici sul Sud Africa, curata da Federica Angelucci, collettiva di giovani fotografi sudafricani che raccontano il loro paese oggi, dieci anni dopo l’apartheid; Picture Post, curata da Dewi Lewis e realizzata in collaborazione con Getty Images, omaggio alla storica rivista inglese (1938-1957); Gesti dell’Anima di Marco Anelli in cui l’autore cattura la fisicità dell’esecuzione di solisti e direttori d’orchestra durante le loro performance all’Accademia di Santa Cecilia; Palazzo di Marina Cavazza, realizzata in collaborazione con Fnac, un viaggio intimo e autobiografico all’interno di Palazzo Borghese; Luigi Barzini. Impressioni di viaggio. 1900-1902, in collaborazione con Fondazione Corriere della Sera, che racchiude circa 170 disegni di personaggi, figure tipiche, paesaggi, monumenti incontrati nei paesi visitati dallo storico inviato; Krusha-e-Madhe (1999-2009), un villaggio dopo la guerra di Ivo Saglietti che racconta i cambiamenti e le trasformazioni avvenute nei dieci anni che hanno seguito la guerra in Kosovo; All’Est dell’Est di Klavdij Sluban, un viaggio attraverso un est silenzioso e schivo, lontano dai clamori politici e dagli sviluppi industriali che descrivono oggi l’oriente; Journal from Istanbul di Ali Taptik, una città indistinta, periferica, densamente popolata raccontata nel suo vissuto quotidiano; Panigiria di John Demos, scatti di una particolare forma di rito, una festa religiosa ma prima ancora una celebrazione di origine pagana in onore di Dioniso; l’Istante decisivo a cura di Giovanna Calvenzi e Pietro Rolandi immortala gli istanti “reali”, quelli colti e fissati al momento in cui il vincitore taglia il traguardo, e istanti “artificiali”, che costruiscono immagini irreali ma utili allo scopo; Racconto di un’epoca a cura di Maria Francesca Bonetti, mostra le foto inedite degli album della principessa Anna Maria Borghese; Se fossi Mao di Tommaso Bonaventura rappresenta il concetto di serialità per definire un soggetto ripetendolo molte volte, così da sottolineare similitudini o differenze; Temporaneamente, di Alessandro Imbriaco, foto-grafie scattate a Casilino 900, il campo nomadi più grande di Roma,sgomberato di ricente, ricreano il concetto di abusivismo, non più occupazione illecita ma trasformazione del luogo stesso. Il fitto calendario di incontri e presentazioni dei quattro giorni di apertura farà di Atri un luogo di scambio e di confronto tra i giovani e i maestri delle varie discipline. Anche quest’anno infatti viene data la possibilità ai giovani reporter di presentare i propri lavori ad una giuria di professionisti che assegnerà il premio Fondazione Coca-Cola HBC – Reportage Atri Festival per finanziare il progetto vincitore.


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