Audizione di Cialente in Senato, Blundo M5S: “La commissione verificherà le verità su ricostruzione"

11 Aprile 2016   11:30  

«Nell’audizione in Senato dello scorso 7 aprile, il sindaco aquilano Massimo Cialente ha affermato che la risoluzione dell’emergenza terremoto è stata complicata da un duplice ‘fuoco incrociato’: da un lato il film Draquila di Sabina Guzzanti, che avrebbe messo l’indice solo sul malaffare e dall’altro le opinioni del giornalista Bruno Vespa, che nel suo programma su Rai 1 avrebbe fatto credere a una ricostruzione non vera» – è quanto dichiara la Sen. Enza Blundo del Movimento 5 Stelle a margine dell’audizione in Senato che ha visto protagonista il Sindaco dell’Aquila Massimo Cialente.

«Tuttavia – prosegue Blundo – il Sindaco ha asserito che, grazie alla ‘sua sana amministrazione’ la ricostruzione del centro storico di L'Aquila, partita nel 2013, è cantierizzata ora al 50%». 

«La veridicità delle affermazioni di Cialente verranno valutate all'interno dei lavori della commissione d'inchiesta. In realtà l'audizione era finalizzata solo ad appurare l'urgenza di istituire una commissione d'inchiesta sulla ricostruzione del capoluogo abruzzese».

«Quel che stupisce, però è la contraddizione tra la dichiarata consapevolezza che ‘la chiave di volta sia stata il riaprire le scuole nell'autunno 2009 per far tornare 17.500 ragazzi a L'Aquila con le famiglie’ e l'inspiegabile stallo dei fondi stanziati per la ricostruzione delle scuole, infatti nessun edificio in città è stato ancora recuperato o cantierizzato. Inoltre negli anni le iscrizioni sono notevolmente diminuite e non solo in ambito universitario».

«Sappiamo che il Sindaco – aggiunge la senatrice pentastellata – aveva cambiato opinione sulla necessità di una inchiesta parlamentare per rilevare le responsabilità politiche. Ci rallegriamo che, sulla via di Damasco, ne riconosca adesso anche l'urgenza, sia in commissione che nelle dichiarazioni fatte alla stampa il 5 Aprile».

«Ciò che a noi, invece, interessa capire è se siano state investite bene le risorse realmente erogate e se siano stati creati i giusti presupposti per garantire sia la ricostruzione che la ripresa economica del territorio».

«Siamo poi stati felici di sapere che abbiamo perso solo 1.700 aquilani residenti e che molti di essi si sono spostati nei paesi limitrofi. Di sicuro andranno valutate tutte le norme, come quella che ha consentito l'acquisto in altre città con l'equivalente della casa terremotata e che ha permesso di avere tale equivalente anche in presenza di un mutuo appena avviato. Così come andrà approfondito se un centro storico possa essere cantierizzato al 50% prima di avere ripristinato i sottoservizi. Va fatta luce su come sia stato possibile che la città ‘già ricostruita’, come affermato, sia stata in grado di ospitare 60 mila persone per il raduno degli Alpini, giacché esse ci risulta siano state ospitate in tende e roulotte sui prati e sui piazzali e finanche nei parcheggi delle scuole, nonché alloggiate sulla costa abruzzese occupando alberghi, pensioni ed hotel fino a Grottammare nelle Marche».

«Certo – conclude la cittadina al Senato – per la ‘disavventura’ del vicesindaco Riga, come da Cialente definita, c'è stata tempestività nella dimissione e gliene diamo atto, ma non per questo si giustifica il ‘malaffare aquilano’. Spiace dover sentire però che dalla commissione d'inchiesta ci si aspetta una legge di riferimento per l'emergenza  in Italia, quando la legge era già stata scritta dai cittadini e fu abbandonata da Legnini in commissione senza promuovere la discussione. Quando volevo depositarla fui accusata di strumentalizzazione politica».


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