Auguri a zio Remo dai pastori che non si arrendono

Di Elettra Rinaldi

12 Luglio 2011   14:07  

'' Dieci volte Deputato, sedici volte Ministro della Repubblica: domani è il novantesimo compleanno di Remo Gaspari – I pastori d'Abruzzo che ancora esistono e resistono salutano il loro detrattore

Ci saranno auguri, saluti, elogi e critiche, domani (10 luglio) in occasione del novantesimo compleanno di Remo Gaspari.

Testimone di un mondo di sacrifici, privazioni e grandi ingiustizie, Remo Gaspari ha visto nella sua lunga vita la stagione della guerra e della ricostruzione, ma soprattutto quella della scomparsa di un mondo rurale anche per il suo impegno costante a cancellarlo. Elargendo risorse pubbliche che hanno alimentato industrie, infrastrutture e servizi che spesso hanno fatto da volano soltanto a sistemi clientelari, depauperando il territorio ed insegnando a vivere alle spalle di un sistema che ha dimostrato con Tangentopoli e la cosiddetta Prima Repubblica, le sue dimensioni etiche ed economiche.

"Non possiamo dimenticare", dichiara Nunzio Marcelli, Presidente dell'ARPO, l'Associazione allevatori ovi-caprini, "che sono stati proprio i pastori a rappresentare nell'immaginario propagandato da Remo Gaspari il sottosviluppo da sconfiggere. Il vanto dell'Onorevole Ministro era di aver trasformato questo popolo di contadini e pastori: trasformato in cosa, chiediamo? In postini, bidelli, ferrovieri, baby pensionati e cassintegrati. Oggi che la sua esperienza politica è chiusa e l'età gli consente una riflessione a tutto campo, l'ex Ministro potrà ripensare all'impatto di una simile trasformazione sociale, economica e politica: questo è il nostro augurio per il suo novantesimo compleanno".

Centri montani spopolati e ridotti a luoghi di vacanza per 15 giorni all'anno, svalutazione dei valori etici del lavoro, dell'impegno, del sacrificio, cancellazione di un'identità e di una solidità culturale, sociale, economica e di una capacità di conservazione del territorio che non caratterizzano certo il piccolo sottobosco impiegatizio dello scambio e del favore. "Questa purtroppo è l'eredità di quel sistema", conclude amaramente Marcelli, "un sistema che ha premiato non i migliori, ma i più ubbidienti, lasciando un deserto alle future generazioni". .

Un aneddoto sintetizza bene la parabola di questa involuzione: racconta Marcelli che il Ministro Gaspari apprezzava i prodotti del territorio, ed ospite in un ristorante dell'Alto Sangro lamentò di non poter più gustare quella squisita ricotta di pecora che rappresentava una delle ricchezze del nostro territorio. L'oste non potè che rispondere: Onorevole, tutti quelli che la sapevano fare Lei li ha messi in Posta o in Ferrovia....

Auguri quindi perchè questo novantesimo compleanno sia un momento di ripensamento e riflessione, alla luce della crisi attuale che dimostra come i pochi pastori riusciti a sopravvivere nonostante queste scelte siano una risorsa per il territorio e dimostrino capacità di fare economia in modo sostenibile, con successo ed inventiva. Mentre molti baracconi stanno scoppiando sotto il peso insostenibile della spesa pubblica, i pastori ottengono continui successi grazie ad un turismo internazionale sempre più attento all'identità delle proposte, alla genuinità dei prodotti, al legame con il territorio.

"Ci piacerebbe parlarne serenamente con l'Onorevole Gaspari", conclude Marcelli, "ora che l'età gli consente di dover rispondere solo alla sua onestà intellettuale".


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