Augusto Minzolini: "Il mio Tg1 garantiva il pluralismo televisivo in Italia"

L'ex direttore del Tg1 intervistato da Libero

15 Dicembre 2011   18:09  

"Nel film 'Apocalypse Now' il colonnello Kurtz viene spedito nella jungla dove fa la guerra ai vietcong con il metodo dei vietcong. E da chi viene ucciso? Da un sicario mandato dallo Stato Maggiore". L'ex direttore del Tg1, Augusto Minzolini, in un'intervista a 'Libero', riassume cosi' quanto la sua vicenda. Alla domanda se "e' Alessio Gorla, il consigliere Rai in quota centrodestra che ha votato contro di lei in cda, il sicario?", Minzolini risponde: "Non mi interessano le miserie umane".


"Tornando al colonnello Kurtz, la Rai e' veramente come il Delta del Mekong, dove domina il pensiero unico dell'informazione che non accetta il pluralismo. I miei problemi -prosegue Minzolini- sono nati non perche' non ho dato notizie ma perche' ne ho date tante, troppe. Mi hanno accusato di essere l'alfiere del regime, ma per come mi hanno trattato penso di essere la vittima di un regime. E' un paradosso tutto italiano: spesso le vittime passano per carnefici e viceversa. Pensi che mi hanno rimosso un'ora dopo la decisione del cda, per cui non ho potuto neanche fare l'editoriale di saluto".


"Io non sono mai stato schierato -dice ancora Minzolini- il mio tg aveva un'impronta che serve a garantire un minimo di pluralismo televisivo in questo Paese". Quanto al negativo giudizio del presidente della Rai, Paolo Garimberti, sul suo telegiornale, Minzolini replica che "se dobbiamo parlare a livello professionale, visto che Garimberti dice di avere il background per giudicarmi, penso di aver lasciato un segno piu' di lui, ancor prima di venire al Tg1", aggiungendo "in ogni caso, non parlo delle miserie umane". Quanto al suo futuro professionale, Minzolini afferma solo: "Voglio continuare a fare questo mestiere". (ADNKRONOS)


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