Due anni di reclusione, spese processuali a carico e risarcimento da definire in sede civile per l’automobilista accusata di omicidio stradale. La sentenza, emessa dal giudice per le udienze preliminari del tribunale di Sulmona, Marta Sarnelli, chiude un caso che ha scosso la comunità. I fatti risalgono al 26 dicembre 2020, quando una donna di 49 anni investì un’80enne mentre quest'ultima attraversava la strada nei pressi della rotatoria tra via Sallustio e via Orazio.
Le condizioni della vittima apparvero subito gravissime, tanto che, nonostante i tentativi di cura, l’anziana spirò il 29 luglio 2021, esattamente sette mesi dopo il drammatico incidente. Il processo, svolto con rito abbreviato, ha confermato la presenza del nesso di causalità tra l'investimento e il decesso.
Le perizie tecniche effettuate durante il procedimento hanno giocato un ruolo cruciale nell’accertare i fatti, delineando in modo chiaro le responsabilità della conducente. Il giudice ha stabilito che, oltre alla pena detentiva, la donna dovrà affrontare il pagamento delle spese legali e un risarcimento economico da liquidare in sede civile per i familiari della vittima.
Il caso ha messo in evidenza l’importanza del rispetto delle regole del codice della strada e della prudenza alla guida, soprattutto nelle zone urbane dove l'attraversamento pedonale rappresenta un punto critico per la sicurezza. Questa sentenza rappresenta un ulteriore monito sulla severità delle leggi in materia di omicidio stradale e sulle conseguenze per chi, al volante, si rende responsabile di condotte imprudenti.