Autonoma sistemazione: appello di Cialente a Napolitano

Lettera del sindaco al Capo dello Stato:ci aiuti lei

11 Settembre 2010   09:48  


Il sindaco dell’Aquila Massimo Cialente ha scritto al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per chiedere formalmente un aiuto, da parte del capo dello Stato, riguardo al problema del pagamento del contributo di autonoma sistemazione per il Comune dell’Aquila e per quelli del cratere.
“Credo che in questo momento – scrive il primo cittadino - solo lei può aiutare le popolazioni del Comune dell’Aquila e degli altri Comuni del cratere. Sono consapevole delle difficoltà economiche che il nostro Paese sta soffrendo e dei grandi sforzi sostenuti finora. Tuttavia non posso non segnalarle l’improrogabile necessità che, in tempi brevissimi, il Governo, o meglio lo Stato Italiano, invii le risorse necessarie per affrontare le spese per sostenere l’attuale fase emergenziale. Circa 32mila aquilani – spiega Cialente - sono tuttora fuori dalle proprie abitazioni e la gran parte di costoro, circa 26mila, che non hanno trovato posto, o non hanno scelto di vivere, negli alberghi o nelle caserme, sono nella cosiddetta autonoma sistemazione, il che vuol dire una cifra mensile di 200 euro a persona, che permette di sostenere le spese di affitto di un appartamento. Per molti è attualmente l’unica fonte di reddito, stante la disperata situazione occupazionale ed economica nella quale versiamo. Con le risorse finora pervenute siamo riusciti a pagare solo sino al mese di gennaio 2010. In questa situazione il Comune dell’Aquila, pur nelle sue difficoltà, ha anticipato 25milioni 982mila 910 euro, riuscendo a pagare il contrbuto fino al mese di aprile. Ho assunto la decisione di scriverle di fronte alla disperazione di centinaia di famiglie che, ogni giorno, vengono in Comune manifestando tutti i possibili stati d’animo, preoccupazione, aggressività, sino alla mortificazione di chi, grazie al proprio lavoro, aveva creato una serenità economica nella propria famiglia, completamente sfumata in quei maledetti 27 secondi e che, oggi, viene a chiedere un vero e proprio sussidio di sopravvivenza. Da alcuni giorni il Commissario alla Ricostruzione Gianni Chiodi ha trasferito al Comune dell’Aquila 10 milioni di euro per pagare le spese dell’emergenza, strappandoli a una cifra irrisoria, con la quale è riuscito appena a tacitare gli albergatori che avanzano decine e decine di milioni di euro per l’ospitalità fornita agli sfollati. Di più non poteva fare, d’accordo con me. Solo di autonoma sistemazione, però, per le mensilità da maggio ad agosto, dovrei pagare oltre 33 milioni di euro, senza considerare che, con quei fondi, dovrei anche liquidare le spese sostenute per svuotare le case lesionate, indennizzare i 10 mila euro per ciascuna famiglia che, con il crollo della casa, ha perso tutto, pagare le opere provvisonali per la messa in sicurezza del centro storico e sostenere le altre spese previste nelle varie ordinanze succedutesi nel tempo. In queste ore mi trovo di fronte ad un bivio: prendere questi 10 milioni e restituirli al Comune o pagare la mensilità di maggio dell’autonoma sistemazione? So già che deciderò per la seconda ipotesi, ma so anche che dovrei comunque preoccuparmi del bilancio comunale”. Cialente parla inoltre della difficoltà di dover “spiegare a centinaia di persone, per lo più anziane, perché ancora non si trova l’alloggio che era stato promesso loro per il settembre dello scorso anno. Noi stiamo facendo la nostra parte, ma ho ormai la consapevolezza che non è più giusto non levare con ancora più decisione la mia voce per questa gente. Le chiedo quindi – conclude Cialente - di aiutare il cratere sismico in questo momento".

GUARDA L'INTERVISTA INTEGRALE A CIALENTE

Ecco la lettera:

 

 

Ecc.mo Presidente della Repubblica Italiana

Prof. Giorgio Napolitano

 

 

 

Eccellentissimo Presidente,

mi permetto di disturbarLa, ma credo che in questo momento solo Ella può aiutare le popolazioni del Comune dell’Aquila e degli altri Comuni colpiti dal drammatico sisma del 6 aprile 2009.

Mi rivolgo a Lei che, fin dalle prime ore dopo la catastrofe, è stato vicino alla popolazione aquilana.

Premetto che, da uomo delle istituzioni, come spero di potermi definire, sono perfettamente consapevole delle difficoltà economiche che il nostro Paese sta soffrendo, al pari di altri, e dei grandi sforzi sostenuti finora per il nostro dramma.

Tuttavia non posso non segnalarLe l’improrogabile necessità che, in tempi brevissimi, il Governo, o meglio lo Stato Italiano, invii le risorse necessarie per affrontare le spese per sostenere l’attuale fase emergenziale.

Nonostante tutto quello che sinora è stato fatto siamo ancora in una situazione di vera e propria emergenza.

Circa 32mila aquilani sono tuttora fuori dalle proprie abitazioni e la gran parte di costoro, circa 26mila, che non hanno trovato posto, o non hanno scelto di vivere, negli alberghi o nelle caserme, sono nella cosiddetta autonoma sistemazione. Autonoma sistemazione vuol dire una cifra mensile di 200 euro a persona, che permette di sostenere le spese di affitto di un appartamento, per lo più ancora fuori dal nostro Comune.

Si tratta di una cifra modesta, che però, nel complesso, è ingentissima, ancora ricompresa fra i 7 e gli 8 milioni di euro al mese, che per molti è attualmente la quota maggiore, se non addirittura l’unica fonte di reddito, stante la disperata situazione occupazionale ed economica nella quale versiamo e per la quale, peraltro, non si vede alcuno sbocco reale.

Ebbene, con le risorse finora pervenute siamo riusciti a pagare, con i fondi dello Stato, solo sino al mese di Gennaio 2010. In questa situazione il Comune dell’Aquila, pur nelle sue difficoltà, addirittura con equilibrismi bancari di tesoreria, ha anticipato 25 milioni 982mila 910 euro, assumendosi anche una responsabilità oggettiva e riuscendo a pagare il contrbuto fino al mese di Aprile.

Se ho assunto la decisione di scriverLe, l’ho fatto di fronte alla disperazione di centinaia di famiglie che, ogni giorno, vengono in Comune manifestando tutti i possibili stati d’animo, preoccupazione, spesso aggressività (che comunque noi comprendiamo), sino alla mortificazione di chi, grazie al proprio lavoro, aveva creato una serenità economica nella propria famiglia, completamente sfumata in quei maledetti 27 secondi e che, oggi, viene a chiedere un vero e proprio sussidio di sopravvivenza.

Da alcuni giorni il Commissario alla Ricostruzione e Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi ha trasferito al Comune dell’Aquila 10 milioni di euro per pagare le spese dell’emergenza, strappandoli a una cifra irrisoria, con la quale è riuscito appena a tacitare gli albergatori che avanzano decine e decine di milioni di euro per l’ospitalità fornita agli sfollati. Di più non poteva fare, d’accordo con me. Solo di autonoma sistemazione, per i mesi di Maggio, Giugno, Luglio, Agosto dovrei pagare oltre 33 milioni di euro, senza considerare che, con quei fondi, dovrei anche liquidare le spese sostenute per svuotare le case lesionate, indennizzare i 10 mila euro per ciascuna famiglia che, con il crollo della casa, ha perso tutto, pagare le opere provvisonali per la messa in sicurezza del centro storico e sostenere le altre spese previste nelle varie ordinanze succedutesi nel tempo.

In queste ore mi trovo di fronte ad un bivio: prendere questi 10 milioni e restituirli al Comune o pagare il mese di Maggio dell’autonoma sistemazione? So già che deciderò per la seconda ipotesi. Ma so anche che dovrei comunque preoccuparmi del bilancio comunale.

Mi sono attardato in cifre e indicazioni di mensilità, forse annoiandoLa, per rapprsentarLe la reale situazione che sto vivendo insieme con i miei collaboratori e con lo stesso Commissario Chiodi, sia come Sindaco che come Vice Commissario per l’Assistenza alla Popolazione. Un Vice Commissario che, ogni giorno, deve spiegare a centinaia e centinaia di persone, per lo più anziane, perché ancora non si trova l’alloggio che era stato promesso loro per il Settembre dello scorso anno.

Noi stiamo facendo la nostra parte, ma ho ormai la consapevolezza che non è più giusto non levare con ancora più decisione la mia voce per questa gente.

Le confesso che la disperazione di tante persone, ormai, ferisce profondamente soprattutto chi non può dare risposte, destando l’interrogativo se sia possibile continuare a rinviare di settimana in settimana nella speranza che arrivino i fondi. Non si può fare questo a chi già tanto soffre per la tragedia che ci ha colpito.

Le chiedo quindi, scusandomi di coinvolgerLa, di aiutare il cratere sismico in questo momento. La mia gente ce la sta mettendo tutta, ci crede, anche in questi giorni drammatici nei quali la terra è tornata a tremare, interrompendo il nostro sforzo di trovare, anche in questa situazione, un minimo di serenità.

Non Le avrei scritto se non avessi avuto così netta la sensazione che la situazione della gestione dell’emergenza in questa fase è, di giorno in giorno, più drammatica. Soprattutto in queste prime settimane di Settembre, nelle quali le famiglie affrontano spese importanti, come l’acquisto dei libri per i figli, e che spesso, con le lacrime agli occhi, mi dicono di non sapere come fare.

So che Lei comprenderà quanto Le ho delineato e potrà quindi perdonarmi se La coinvolgo come Massima Autorità dello Stato.

Nell’esprimerLe la mia più profonda stima e riconoscenza Le porgo i miei più deferenti saluti e grati ossequi.

 

L’Aquila, 10 Settembre 2010

 

Il Sindaco dell’Aquila

On. Dott. Massimo Cialente


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