Autovelox truccati, anche il Comune di Basciano si difende: contratto rescisso nel 2002

24 Marzo 2011   09:04  

Dopo quello di Tossicia anche quello di Basciano prende le distanze dall’inchiesta sui presunti autovelox truccati finiti nel mirino della Guardia di Finanza di Brescia.

"Il contratto con la società coinvolta nell’inchiesta - spiega il sindaco Pierluigi Di Giacinto - è stato rescisso nel 2002. Da allora il Comune di Basciano non ha avuto più nessun tipo di rapporto con la società. Nel 2004 il Comune di Basciano ha provveduto ad acquistare dalla ditta Sodi Scientifica, un rilevatore della velocità dotato di una regolare omologazione ministeriale. Tale apparecchiatura, da allora, viene gestito direttamente dalla polizia municipale".

"Nessun atto giudiziario è mai pervenuto al Comune di Basciano - continua il primo cittadino - e non poteva essere altrimenti in quanto il contratto con la soecità coivolta è stato rescisso nel 2002".

L'inchiesta della Guardia di finanza di Brescia ha scoperto una truffa colossale che ha interessato tutta Italia, sfociata nella denuncia di 558 persone, di cui 367 dipendenti comunali o funzionari pubblici compiacenti, ora nei guai per truffa aggravata, turbativa d'asta e corruzione.

Il giro d'affari milionario si basa su autovelox non a norma.
A capo dell'organizzazione un sessantenne di Desenzano del Garda, Diego Barosi. Coinvolti mille comuni italiani: in 146 quelli sono state riscontrate anomalie, 12 in Abruzzo.


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