Balneatori,Concessioni demaniali marittime, CNA: "Gare solo per nuove aree"

14 Gennaio 2015   14:08  

 Aprire ai bandi per le nuove concessioni demaniali marittime, ma solo per nuove aree da individuare; garantendo quelle gia' esistenti agli attuali concessionari, dopo un congruo periodo di proroga.

E' quanto chiede Cna Balneatori all'indomani dell'incontro tenuto ieri a Roma dalle principali sigle del mondo delle imprese del turismo balneare italiano (Sib-Fipe Confcommercio, Cna Balneatori, Assobalneari Italia Confindustria, Fiba Confesercenti e Oasi Confartigianato) con il sottosegretario al Turismo del governo Renzi, Francesca Barracciu.

"Il vertice - spiega il coordinatore nazionale di Cna Balneatori, Cristiano Tomei, presente all'incontro romano - e' servito a mettere a punto un percorso condiviso, che la stessa Barracciu ha definito come una sorta di "doppio binario": in sostanza, aprire ai bandi per nuove concessioni, non prima di aver verificato l'esistenza di ulteriori, nuovi tratti di litorale, e dall'altra il riconoscimento di un congruo periodo transitorio per le concessioni oggi vigenti.

Una condizione, quest'ultima, che abbiamo posto in cima alla nostra agenda nel confronto con il governo e le istituzioni comunitarie".

A detta di Tomei, la grande novita' degli ultimi mesi e' rappresentata dal fatto che "il governo sembra aver raccolto una nostra storica rivendicazione, che rovescia alcuni punti presenti nel dibattito precedente e condizionato i rapporti con l'Unione europea. Ovvero che le attuali concessioni - in Abruzzo sono circa 600 e in Italia 30mila - avessero di fatto occupato tutti i beni demaniali disponibili, mentre al contrario intervengono solo su una ristretta porzione, pari a meno di un quarto del totale, al netto delle spiagge libere e delle aree protette.

Da qui, la necessita' di avere prima un quadro chiaro e finalmente esaustivo delle disponibilita' effettive di spiagge, prima di procedere alle gare". "Attraverso questo percorso - conclude Tomei - crediamo sia possibile dunque arrivare a sostenere in Europa una modifica della "direttiva servizi" e prevedere un sistema normativo che, dopo la proroga, assicuri il mantenimento delle concessioni esistenti nelle mani delle imprese che gia' le detengono attualmente". 


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