Bancarotta e reati tributari: perquisito lo studio di Tancredi, socio di Chiodi
Gli uomini della Guardia di Finanza nello studio del commercialista teramano Carmine Tancredi, storico socio del presidente della Regione Gianni Chiodi e già assessore comunale al bilancio. Obbiettivo delle Fiamme Gialle, documenti utili per completare il quadro accusatorio a carico di tre imprenditori teramani, i fratelli Maurizio e Nicolino Di Pietro e Guido Curti, arrestati lo scorso 27 gennaio per bancarotta e reati tributari.
Carmine Tancredi, al momento non indagato, é il commercialista di fiducia dei fratelli Di Pietro ed il suo coinvolgimento riguarda solo il ruolo di curatore dei conti dei due imprenditori. Una perquisizione che giunge dopo l'interrogatorio fiume dei giorni scorsi nel corso del quale sarebbero state fornite informazioni ritenute estremamente interessanti dal Pm Irene Scordamaglia e che potrebbero allargare l'inchiesta anche ad altri personaggi. La vicenda, abbastanza complessa, é tutta incentrata sul trasferimento di soldi in società a Cipro, paese a fiscalità privilegiata, e da lì in conti correnti svizzeri, ed anche viceversa, passando talvolta anche su conti di alcuni istituti di credito inglesi. Soldi derivanti dalla vendita dei beni di società poi dichiarate fallite per un totale di circa tre milioni di euro.
La truffa, dunque, non é solo ai danni dell'erario, ma anche nei confronti di tutti quei creditori delle società svuotate e poi dichiarate fallite. Per giungere a questo teorema gli inquirenti hanno dovuto svolgere una delicata opera investigativa, tutt'ora in corso, avvalendosi anche di una rogatoria internazionale. Nel corso dell'interrogatorio, alla presenza anche di un ufficiale della Guardia di Finanza, sarebbe stato escluso il coinvolgimento di Nicolino Di Pietro nella vicenda delle società estere, puntando il dito su altri personaggi al momento top secret. Da qui la necessità di avviare nuove indagini e la conseguente perquisizione nello studio di Carmine Tancredi.
